Influenza, «a dicembre il picco con febbre, tosse e forte spossatezza»

Lo spiega Roberto Stellini, infettivologo consulente delle cliniche bresciane del Gruppo San Donato. Il pediatra Varrasi: «Ora ci sono i virus gastrointestinali»
I più piccoli sono alle prese con i virus gastrointestinali
I più piccoli sono alle prese con i virus gastrointestinali
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«Il picco dell’influenza è atteso a dicembre, ma il suo arrivo dipenderà da più fattori. A incidere saranno sia l’andamento della campagna vaccinale sia le condizioni climatiche: il freddo, infatti, rende le alte vie respiratorie più vulnerabili alle infezioni virali». A evidenziarlo è Roberto Stellini, infettivologo consulente delle cliniche bresciane del Gruppo San Donato: «Ci si aspetta un’epidemia influenzale in linea con quella dell’anno scorso che in Italia registrò 15–16 milioni di casi». Tra i sintomi che aiuteranno a distinguere l’influenza dagli altri virus stagionali c’è «la marcata spossatezza accompagnata a febbre con brividi, tosse, mal di gola e cefalea. Per trattarli – prosegue il dottor Stellini – si ricorrerà a terapie sintomatiche. Resta, poi, il rischio di complicanze all’apparato respiratorio per pazienti fragili e anziani».

Per ora si tratta di casi sporadici. Lo confermano i medici di famiglia: «In questa fase siamo alle prese con le forme parainfluenzali – osserva Giovanni Gozio, con ambulatorio a Rezzato –. L’andamento mi sembra in linea con gli altri anni. Forse ci sono un po’ più di casi di gastroenterite febbrile».

I pediatri

Per i pediatri questo è un periodo di grande lavoro: «Si comincia a vedere i primi casi di influenza e non fa piacere – commenta Giuseppe Varrasi –: sarebbe meglio iniziare più avanti, tra Santa Lucia e Natale, come avviene di solito». Questo anticipo di influenza «deve portarci ad accelerare i tempi delle vaccinazioni: chi ha intenzione di aderire alla campagna non perda tempo; chi ha fatto una sola dose, mi riferisco ai bambini che affrontano l’antinfluenzale per la prima volta, completi il ciclo». Per i bambini, dai due anni, il vaccino è spray: «Oltre ad essere più accettabile rispetto alla puntura – sottolinea il dottor Varrasi – è anche più efficace: stimola l’immunità della mucosa garantendo una maggior protezione». Nell’attesa che l’influenza si faccia davvero sentire, in queste settimane ad affollare gli ambulatori dei pediatri sono «i virus gastrointestinali. È circolata molto anche la mani–bocca–piedi». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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