Le diete alcaline funzionano davvero? Cosa dice la scienza

Federica Federici Signori, biologa nutrizionista
Molte diete promettono di alcalinizzare il corpo e migliorare la salute, spesso facendo riferimento ad alimenti come il limone. Ma è davvero possibile cambiare il pH del nostro organismo con ciò che mangiamo?
Alcuni cibi possano influenzare temporaneamente il pH
Alcuni cibi possano influenzare temporaneamente il pH
AA

Ma le diete alcaline funzionano davvero? Ha senso cercare di acidificare o alcalinizzare il nostro corpo tramite alimenti specifici? Scopriamo cosa ne pensa la scienza.

Il mito delle diete alcaline e del pH

Partiamo con il dire che no, purtroppo le diete alcaline non hanno alcun potere di cambiare il pH del nostro organismo. Il corpo umano possiede infatti meccanismi ben regolati per mantenere il pH del sangue all'interno di un intervallo ristretto, indipendentemente da ciò che si mangia.

La teoria alla base della dieta alcalina suggerisce che alcuni specifici alimenti possono alterare il pH del sangue e dei nostri organi, influenzando di conseguenza la salute. Ma purtroppo gli alimenti non sono in grado di modificare il pH dei tessuti, che è finemente regolato dal nostro organismo.

Come (non) funziona la dieta alcalina

Le diete alcaline non hanno il potere di cambiare il pH del nostro organismo
Le diete alcaline non hanno il potere di cambiare il pH del nostro organismo

Il nostro corpo è dotato di meccanismi fisiologici che sono in grado di mantenere il pH del sangue entro un intervallo molto ristretto, ad un pH di 7.35-7.45, indipendentemente da quello che mangiamo. Sebbene alcuni cibi possano influenzare temporaneamente il pH delle nostre urine, questo non ha nessun impatto sul pH del sangue o dei tessuti.

Ma cerchiamo di capire cosa è davvero il pH: il pH del sangue è un valore che indica il grado di acidità o basicità (quindi la cosiddetta alcalinità) del sangue, ed è un indicatore importante per la salute generale.

Un pH del sangue stabile è essenziale per il corretto funzionamento delle reazioni biochimiche e per il trasporto dell'ossigeno ai tessuti. Se questo valore varia troppo, e nel dettaglio se scende sotto 7.35, si parla di acidosi (quindi un eccesso di acidità); se sale invece sopra 7.45 si parla di alcalosi (quindi un accesso di basicità). Sia l’alcalosi che l’acidosi possono essere causate da condizioni mediche, e possono avere conseguenze sulla nostra salute.

Gli alimenti che normalmente compongono la nostra dieta sono quasi tutti acidi: i cibi alcalini sono in forte minoranza. I sostenitori della dieta alcalina affermano che l’alimentazione dovrebbe rispettare il valore compreso tra 7.35 e 7.45, ma è in realtà praticamente impossibile stabilire l’effetto della somma di più cibi una volta ingeriti, cucinati e poi anche digeriti.

Non esistono prove di efficacia

Ad oggi, non ci sono studi clinici in grado di dimostrare che la dieta alcalina sia efficace per la prevenzione di malattie o il trattamento di condizioni mediche. E a dirla tutta, non ci sono nemmeno studi in grado di provare che la dieta alcalina sia efficace per il dimagrimento.

Questo perché il dimagrimento dipende dal dispendio energetico, e non dal pH degli alimenti che mangiamo. Se mangeremo di più rispetto ai nostri fabbisogni, tenderemo a mettere peso. Se mangeremo meno dei nostri fabbisogni o instaureremo un deficit calorico, anche con l’allenamento, tenderemo a perdere peso. Il nostro corpo è una macchina fantastica, e ad oggi la scienza ci ha dimostrato la validità del processo di dispendio energetico.

Cosa significa mangiare in modo alcalino

Frutta e verdura sono in grado di produrre sostanze alcaline
Frutta e verdura sono in grado di produrre sostanze alcaline

Possiamo generalmente affermare che frutta e verdura, così come tutti i vegetali, siano in grado di produrre sostanze alcaline nel nostro organismo, mentre la carne, i prodotti caseari ed i derivati del latte, così come alcuni tipi di cereali, producano invece maggiore acidità.

In una persona con un buono stato di salute, questo non crea particolari problemi, perché il nostro corpo è dotato di sofisticati e funzionali sistemi di compensazione. Attraverso alcuni organi, in particolare reni e polmoni, quindi filtrazione e respirazione, ci è possibile mantenere sempre l’equilibrio acido-base.

In quest’ottica, ridurre il consumo di cibi che aumentano l’acidità a favore di quelli che stimolano l’alcalinità significa in pratica, diminuire l’assunzione di proteine di origine animale (soprattutto carne rossa e formaggi) e di zuccheri semplici, dando più spazio nella dieta a vegetali e frutta, ricchi di vitamine, sali minerali, fibre e sostanze antiossidanti.

Adottare un regime alimentare «meno acido» significa anche evitare bibite gassate e alcolici, preferire l’uso di spezie — incluso aglio e cipolla — al posto del sale, scegliere l’olio extravergine d’oliva, includere frutta a guscio e tè verde. In sostanza, molte delle linee guida dell’alimentazione alcalina sono in sintonia con i principi della dieta mediterranea. La dieta più studiata e con maggiori benefici dimostrati.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Suggeriti per te

Caricamento...
Caricamento...
Caricamento...