La frutta fa ingrassare? No, ma occhio alle porzioni e al contesto

È estate: con il caldo, aumenta la nostra voglia di consumare alimenti freschi e leggeri. E aumenta anche il consumo di frutta, sia come spuntino che ai pasti. Ma mangiare troppa frutta fa ingrassare? E soprattutto, è possibile mangiarla dopo i pasti senza che questo crei un aumento di peso?
Non saltare la frutta

L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda per una dieta sana di consumare dalle 2 alle 3 porzioni di frutta fresca al giorno, per un totale di circa 300-400 grammi di frutta.
No, non sono impazziti: la frutta è un alimento importantissimo per la nostra salute, ricca di fibre, acqua, vitamine e minerali e no, non fa ingrassare se consumata nelle giuste porzioni e quantità. È impossibile negare che esistano frutti zuccherini e più calorici di altri, ma non per questo la frutta deve farci paura o essere limitata.
Così buona e dolcissima, fresca e idratante, la frutta è perfetta in ogni momento, sia come spuntino o merenda che al pasto. Ma se è così buona e zuccherina, come mai non fa ingrassare?
Lo zucchero che non ingrassa
Siamo portati a pensare che più un cibo è dolce e buono, più ci farà male. La buona notizia è che questa affermazione non vale per la frutta: grazie alle fibre, ci permette di migliorare la digestione, regolarizzare l’intestino, abbassare il colesterolo e anche aumentare il senso di sazietà, e grazie alle vitamine e ai minerali ci aiuta a compiere tantissimi processi metabolici e di difesa contro attacchi esterni, oltre a svolgere una funzione antiossidante.
Quindi tutti i frutti, anche quelli con maggior apporto calorico o grassi, possiedono proprietà che fanno benissimo all’organismo. Anche la frutta «meno dietetica» fa bene: l’importante come sempre è non esagerare.
Colori e benefici della frutta

Per racchiudere i benefici della frutta servirebbe un intero libro di nutrizione umana: sono davvero moltissimi e variano di frutto in frutto, e proprio per questo è raccomandabile variare sempre la tipologia di frutta.
Per riassumere alcuni benefici, è possibile però sfruttare il colore della frutta. Infatti, per natura, sono associati ad ogni colore diversi principi nutritivi e proprietà, che ci aiutano quindi a distinguere le caratteristiche di ciascun frutto.
- Rosso – i frutti rossi sono ricchi di antocianine e licopene, due potenti antiossidanti, e come anguria, arancia rossa, lamponi e melograno, contengono vitamine A e C, magnesio e potassio, e svolgono effetti positivi sul tratto urinario, sul sistema cardiovascolare e sulla memoria.
- Verde – uva, fichi, kiwi, mela e avocado sono ricchi di vitamine A, B9, B6, C, calcio, ferro e magnesio. Contengono sostanze che supportano il cuore ed il sistema immunitario, e svolgono un’azione benefica su occhi, ossa e denti.
- Giallo – i frutti giallo-arancio, come mele, mandarini, arance, ananas, melone e limoni, sono fonte di beta-carotene, antiossidante che viene convertito in vitamina A dal nostro corpo. Contengono inoltre anche vitamina B1, B6, e ferro, e contribuiscono al benessere di pelle e occhi.
- Viola – prugne, mirtilli, uva, ribes e more sono ricchi di antocianine, oltre che di vitamina A, C, K, calcio, magnesio e potassio. Per la loro azione antiossidante, hanno effetti positivi sull’invecchiamento, sulla memoria e anche sul sistema immunitario.
Perché consumare frutta di stagione
In primis, per godere a pieno del loro sapore e odore, ma anche per evitare di consumare pesticidi e spendere meno. Mangiare «di stagione» permette infatti di risparmiare perché i frutti non necessitano di ambienti artificiali per crescere o essere importati, azzerando le spese di trasporto. Inoltre mangiare di stagione diminuisce fortemente anche l’impatto che la produzione di frutta ha sull’ambiente.
Frutta ai pasti: sì o no?
Mangiare frutta dopo i pasti ha diversi benefici: aumenta la sazietà e aiuta a segnalare al cervello la fine del pasto, oltre a concludere con una nota dolce.
Ma in alcune situazioni può essere sconsigliato. E no, non perché fa ingrassare: perché può causare disagi in persone già predisposte, soprattutto in caso di gonfiore addominale o flatulenza. In questo caso potrebbe essere opportuno consumare la frutta lontano dai pasti, così come per chi soffre di reflusso. Al contrario, per diabetici consumare la frutta al pasto può aiutare a rallentare l’assorbimento degli zuccheri.
Quanta frutta per non ingrassare

Come già sottolineato in precedenza la frutta di per sé non fa ingrassare: se inserita all’interno di una dieta sana ed equilibrata, è un alimento ricco di benefici. Bisogna però stare attenti a non eccedere con le porzioni, regola che vale non solo per la frutta ma per tutti gli alimenti.
L’Oms raccomanda 2-3 porzioni di frutta al giorno, dove con porzione intendiamo circa 150g. Con questa grammatura sono indicati mediamente un frutto grande (mela, banana, pera, arancia) o due frutti piccoli (albicocche, mandarini, kiwi…) o anche una manciata di frutti di bosco.
E tra i frutti con meno zuccheri per porzione si classificano cocomero, melone, fragole, pesche, pompelmo, lamponi, arance, more, kiwi, mele e mirtilli. Questo non significa però che bisogna rinunciare ai frutti più zuccherini, come banana, fichi, uva, melagrane, kaki e mandarini, solo che bisogna stare attenti alle porzioni e alla varietà.
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