L’aria rimane pessima ma in dieci anni si è fatta (un po’) più respirabile

I valori medi di Pm10 sono diminuiti nell'ultimo decennio, ma il miglioramento è più «lieve» dove già si stava peggio
L'aria resta malata, ma in dieci anni le concentrazioni di polveri sottili sono diminuite
L'aria resta malata, ma in dieci anni le concentrazioni di polveri sottili sono diminuite
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La qualità dell’aria in provincia di Brescia è migliorata nell’ultimo decennio. E qui non si tratta di un’impressione o di una chiacchiera da bar. In molti comuni del bresciano non tira una buona aria, lo diciamo spesso, ma i dati scientifici dell’Arpa Lombardia, ci documentano come in tutti i 33 maggiori centri della provincia la concentrazione delle polveri sottili nell’aria, il Pm10, definita per il 2022 risulta, comunque, inferiore a quella del 2012. Ovviamente di questo inquinante parliamo. Che non è l’unico.

Pm10 e Pm2,5

Pm10 è un acronimo che significa Particulate Matter 10 µm, ovvero materiale particolato con dimensione inferiore o uguale a 10 micrometri. Il particolato è pericoloso perché si insidia nell’organismo umano, a livello del sistema respiratorio, aumentando l’ incidenza dei tumori, specie quelli polmonari. La provincia di Brescia, infatti, in ampia parte, si colloca all’interno di quell’area della Pianura Padana che viene considerata come una delle più inquinate d’Europa, a causa degli alti livelli di particolato presenti nell’atmosfera (Pm10 e Pm 2,5). Considerando il Pm10, la normativa vigente, fissa un limite giornaliero di 50 μg/m3 (microgrammi/metro cubo) ma, oltre questo, stabilisce che tale valore non può essere superato all’infinito, limitando a le 35 giornate nell’anno di smog elevato e, ad un valore di 40 µg/m³, il livello medio tollerato nell’anno.

Arpa Lombardia tiene monitorato quotidianamente questo inquinante con le centraline e, in assenza di rilevazioni dirette, grazie ad un modello matematico che esprime la media giornaliera delle polveri sottili in tutti i comuni.

La qualità dell'aria è migliorata

Dal confronto delle medie giornaliere, per tutti i 365 giorni dell’anno, definite per tutti i maggiori comuni bresciani, nel 2012 e nel 2022 si evidenzia come tutti i 33 comuni presentino valori medi di Pm10 più bassi alla fine del decennio. E qui a dare la misura del miglioramento è la riduzione della concentrazione media di Pm10.

Tutti migliorano un poco ma non nella stessa misura. Con uno spartiacque che ha a che fare con la geografia e la storia economica del territorio bresciano.

La gran parte dei comuni che hanno un miglioramento della qualità dell’aria maggiore sono in Val Trompia. Villa Carcina, che da una media di 32,9 μg/m3 scende a 18,6 μg/m3, con una riduzione di -14,4 punti, guida la graduatoria. Riduzioni della concentrazione di Pm 10 particolarmente elevate, tra il 2012 e il 2022, ovvero nell’ordine dei 10 punti, si registrano anche a Castel Mella, Darfo Boario Terme, Botticino, Concesio, Travagliato e Nave. Segue da vicino Brescia, che vede scendere la media della concentrazione di Pm10 dai 41,1 μg/m3 del 2012 ai 32,2 del 2022, con una riduzione di 8,9 punti.

Tutt’altra storia e geografia per i comuni maggiori con i miglioramenti più contenuti della concentrazione di Pm10. Orzinuovi segna la riduzione più contenuta, scendendo dai 36,8 μg/m3 del 2012 ai 34,7 del 2022, con una contrazione di -2,1 punti. Poco oltre Manerbio, (da 37,8 a 35,6 μg/m3, - 2,2 punti) e Leno (da 37,2 a 34,8, -2,4 punti) e poi Bagnolo Mella (da 38 a 35,1, -2,9 punti), Chiari (da 36,3 a 32,4, -3,8 punti) e Ghedi che scende dai 38,5 μg/m3 del 2012 ai 34,6 del 2022, con una riduzione di 4 punti.

Migliora di più che stava «meno peggio»

Se guardiamo ai sei maggiori comuni della Val Trompia, si passa da una media di 28,2 μg/m3 del 2012 che precipita a 15,8 del 2022, con una riduzione di -12,4 punti. Migliora di più chi stava già relativamente meno peggio, che, magari, ha perso anche un po’ di industrie inquinanti. E in pianura, come si dice, piove sul bagnato.

Con una qualità dell’aria che, così dicono i dati dell’Arpa, migliora almeno rispetto alla concentrazione di Pm10, tra il 2012 e il 2022 ma che rimane critica, anche considerando gli sforamenti del limite giornaliero di 50 µg/m³. In particolare tutti i comuni che contano oltre 70 giornate di sforamento della soglia massima, sono tra loro contigui. Con picchi impressionanti, oltre le 80 giornate di sforamento, a Manerbio (83), Castenedolo (82), Leno (77) e Bagnolo Mella (75) e Montichiari (70 sforamenti).

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