In Consiglio comunale non si trova l’unità per Gaza e per la Palestina

Approvato comunque un documento che impegna il Comune di Brescia per la pace nella Striscia
I consiglieri dietro i banchi prima dell'inizio del Consiglio comunale - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
I consiglieri dietro i banchi prima dell'inizio del Consiglio comunale - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Tutti noi siamo contro la guerra e contro la violenza». Ma alla fine un voto unanime sulla mozione che spinge il Comune di Brescia a impegnarsi per il cessate il fuoco a Gaza e per il riconoscimento da parte dell’Italia e dell’Europa dello Stato di Palestina non è arrivato. A presentarla tutta la maggioranza, unita. Anche con le firme dei consiglieri di Azione, che avevano precedentemente scritto una loro versione.

«Nessuna apertura»

Alla fine la mozione è stata approvata, ma, appunto, senza i voti della minoranza, che a sua volta aveva lavorato a un altro documento. E tra le parti c’è stato anche un incontro giovedì scorso per trovare una soluzione condivisa. Secondo la maggioranza, però, il centrodestra non ha aperto nessuna porta: né per il sostegno alla Global Sumud Flotilla, né per lo stop alla fornitura di armi a Israele e neanche per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Proprio quest’ultimo poteva essere il punto attorno al quale costruire una mozione unitaria. Così non è stato. «Se per trovare una posizione condivisa non dobbiamo più dire niente, allora non ha senso mettersi d’accordo», ha detto il capogruppo di Azione Francesco Tomasini.

Distinguo

Insomma, il sì alla pace è unanime. Ma sulle azioni per raggiungerla e sull’impegno profuso dal Governo per fermare le morti in Medio Oriente ci sono visioni troppo differenti. Distinguo che entrambe le parti tengono a sottolineare e sui quali nessuno vuole fare un passo indietro. «Abbiamo presentato una mozione quattro giorni fa: era aperta al dialogo – spiega il capogruppo di Fratelli d’Italia Mattia Margaroli –. Siamo noi stolti o da parte vostra c’è una seria volontà di strumentalizzazione? Solo noi abbiamo lavorato per raggiungere un testo condiviso».

Civili palestinesi in fuga da Gaza si spostano nell'area del campo profughi di Nuseira - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Civili palestinesi in fuga da Gaza si spostano nell'area del campo profughi di Nuseira - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it

A ricordare quello che sta succedendo in Palestina ci ha pensato il consigliere Pd Roberto Cammarata: «Morte, fame, sfollamento forzato, vittime quasi totalmente civili». E se la condanna nei confronti di Hamas e delle azioni del governo israeliano è arrivata da ambo le parti, ancora una volta lo scontro si è creato attorno alle propagazioni che il conflitto ha portato in Italia e anche a Brescia. «La minoranza tace su troppe cose», ha detto Cammarata. Dal canto suo il consigliere FdI Giovanni Posio ha ribattuto: «Non è che voi siete i buoni e noi siamo i cattivi. Qua non c’è chi è dalla parte giusta dalla storia e chi è dalla parte sbagliata».

«Dalla parte sbagliata della storia»

Una posizione non condivisa da Andrea Curcio (Pd), che sottolinea come «siamo tutti dalla parte sbagliata della storia», aggiungendo: «Mi sento male quando mi dicono che bisogna trovare dei punti in comune per votare questa mozione. C’è solo una cosa da tenere in considerazione: l’umanità è morta a Gaza. Preferisco perdere qualche voto per strada, ma rispettare i valori morali». Una «lezione» non accettata da Margaroli, che punta i riflettori sul lavoro svolto dal governo Meloni, «un governo che ha accolto e curato tantissimi bambini di Gaza e che è pronto a riconoscere lo Stato di Palestina, a patto che Hamas, che ha iniziato questa guerra, lasci liberi gli ostaggi».

Iyas Ashkar della Civica Castelletti ha elencato i tristi numeri del genocidio di Gaza. E si è chiesto: «Cosa deve fare uno Stato per essere boicottato?». Ma ha anche fatto un passo indietro. «Questo Consiglio in passato ha approvato la definizione di antisemitismo dell’Ihra: non esiste una misura più antipalestinese di questa. Sono davvero addolorato.Abbiamo aspettato tanto per questa mozione e il dolore è aumentato. Abbiamo aspettato tanto per dare dignità alla Palestina e alla storia dei palestinesi. Nelle prossime 36 ore potrebbe esserci un cessate il fuoco: rimango con un briciolo di speranza perché c’è questa notizia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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