Flotilla non cambia rotta: «Diretti verso la Striscia»

Oltre 40 barche in acque internazionali, la missione non desiste. Ma Crosetto li avvisa «Rischi elevatissimi»
Le imbarcazioni umanitarie - Ansa © www.giornaledibrescia.it
Le imbarcazioni umanitarie - Ansa © www.giornaledibrescia.it
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Da una parte le trattative difficili con il governo italiano, in cui aumentare i timori, dall'altra la navigazione che continua, accorciando man mano le distanze tra la Sumud Flotilla e la destinazione di Gaza. Le 42 imbarcazioni umanitarie che hanno deciso di proseguire verso la Striscia navigano al momento ancora in acque internazionali e prevedono di arrivare giovedì prossimo: un lasso di tempo in cui sarebbe ancora possibile trovare un accordo per deviare il rottame.

È per questo che gli incontri della delegazione degli attivisti a Roma si moltiplicano mentre la mediazione con il Vaticano resta in piedi. A sostenerla è sicuramente l'Esecutivo, che in queste ore ha ribadito le proprie preoccupazioni attraverso il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale ha convocato alcuni membri del Movimento Globale a Gaza, capitanati dalla portavoce italiana Maria Elena Delia, che nelle scorse ore aveva già sentito al telefono il capo della Farnesina Antonio Tajani. «È fondamentale che il vostro impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che al contrario rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati e irrazionali», ha detto Crosetto agli attivisti, avvertendoli: «Qualora la Sumud Flotilla decide di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l'obiettivo di forzare un dispositivo militare». E in serata è arrivata la notizia di una telefonata tra Giorgia Meloni e Donald Trump. Argomento: Medio Oriente e Gaza.

Lo sforzo delle istituzioni

Al momento non sembrano esserci spiragli per l'apertura di nuovi corridoi umanitari, così come chiedono gli equipaggi. «La priorità è aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi», aggiunge il titolare della Difesa che poco dopo registra la risposta ufficiale dello stesso portavoce degli attivisti: «La missione va avanti e continua verso Gaza. Noi navighiamo in acque internazionali nella piena legalità. Questa è la nostra responsabilità», dice Delia dopo l'incontro. La delegazione ha incontrato anche la leader dell'opposizione Elly Schlein al Nazareno. Le istituzioni non demordono e, supportate dalla Chiesa che media sottotraccia, continuano a sollecitare la proposta dell'intervento del Patriarcato latino di Gerusalemme, che prevede l'arrivo della flotta a Cipro, da cui lo stesso patriarca Pierbattista Pizzaballa garantiràbbe il trasferimento dei carichi di cibo nella Striscia attraverso il porto di Ashdod in Israele.

Ma di fronte allo stallo il governo di Netanyahu attacca: «La flottiglia ha respinto l'ennesima proposta di scaricare gli aiuti in maniera pacifica dopo averne respinto altre due israeliane. Più chiaro di così non si può: questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti, si tratta solo di provocazione e di servire Hamas», afferma il ministero degli Esteri israeliano.

Intanto le navi della Flotilla si sono lasciate Creta alle spalle dopo una notte difficile per le condizioni del mare molto mosso. «Le imbarcazioni - spiegano - sono state monitorate da droni che, questa volta, si sono mantenuti alti senza alcun attacco». Non è escluso però che possa trattarsi di velivoli radiocomandati turchi, che monitorano la situazione, vista la vicinanza alle proprie coste. Anche gli equipaggi per il momento continuano ad essere seguiti a distanza dalla fregata della Marina militare italiana.

La Flottiglia si muove verso sud-est, in direzione Gaza, avvicinandosi anche alle coste egiziane, dove - seppur lontana - resta l'ipotesi di un approdo alternativo a poca distanza dalla Striscia che possa permettere di scaricare gli aiuti. Verrei trasportati dai camion con altre organizzazioni cariche che già combattono sul territorio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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