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L’Adamello raccontato con gli occhi di Franco Solina ed Eugenio Busi

Bianca Terzoni
Il libro «Due personaggi in Adamello», presentato in conferenza stampa alla Fondazione Dolci, ripercorre la storia della montagna
  • Quadri e foto Adamello
    Quadri e foto Adamello
  • Foto di Solina sull'Adamello
    Quadri e foto Adamello
  • Quadro di Busi che ritrae l'Adamello
    Quadri e foto Adamello
  • Foto di Solina sull'Adamello
    Quadri e foto Adamello
  • Quadri e foto Adamello
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La montagna nelle storie di chi l’ha vissuta per decenni, attraverso «la luce e la cromia dei colori». Questo è il libro «Due personaggi in Adamello» dell’alpinista fotografo Franco Solina e del pittore Eugenio Busi, entrambi bresciani. Edito dalla Fondazione «Martino Dolci» e dall’Associazione Valtrompiacuore, il volume è stato presentato durante la conferenza stampa di questa mattina alla Fondazione Dolci, a San Polo (BS). 

«Ho dipinto l’ultimo quadro lassù nel 1981. Dopo 42 anni, è nato questo libro, non l’avrei mai pensato» ha commentato il pittore Eugenio Busi, presente alla conferenza. Dalle pagine del libro, con i quadri e le foto, viene restituita l’immagine di un Adamello che è cambiato nel tempo. «La differenza si misura in venti centimetri di neve» racconta Busi, che nei confronti del collega Franco Solina non ha dubbi: «Se non fosse stato per Franco, non avrei mai pensato di essere qui a presentare questo libro». L’idea è nata nel 2018, in occasione dell’anniversario della fine della Prima guerra mondiale sul gruppo montuoso.

Il volume racchiude diverse suggestioni fotografiche e pittoriche del Gruppo dell'Adamello, ma quello che colpisce sono le incredibili storie di Solina e di Busi, protagonisti di avventure dove la montagna, da sempre imprevedibile, fa da sfondo. «Con questi scritti e queste foto abbiamo la possibilità di portare alla luce le bellezze del nostro paesaggio: luoghi e storie di vita di una comunità intera» ha commentato durante l’incontro Massimo Otelli, presidente della Comunità della Valle Trompia. Anche Ambrogio Paiardi ha condiviso le sue impressioni sul libro: «Si tratta di due personaggi che raccontano l’Adamello, un simbolo nazionale, restituendoci la visione di una generazione che si divertiva con poco».

La conferenza stampa di questa mattina alla Fondazione Dolci - © www.giornaledibrescia.it
La conferenza stampa di questa mattina alla Fondazione Dolci - © www.giornaledibrescia.it

La conferenza è stata presieduta da Ermes Pasini, della Fondazione Dolci. Erano presenti anche il giornalista Marcello Zane, Claudio Dal Ben, presidente della Società U. Ugolini, e Mario Mari, presidente dell’Associazione Valtrompiacuore. Dall’Associazione l’intervento è stato affidato a Rossella Fausti, che ha sottolineato «l’aspetto di solidarietà e condivisione che traspare dal libro, una restituzione di ciò che si ha vissuto».

  • Quadri e foto II
    Quadri e foto II
  • Quadri e foto II
    Quadri e foto II
  • Quadri e foto II
    Quadri e foto II

La testimonianza diventa fondamentale, per questo il libro verrà distribuito in tutto il sistema bibliotecario della provincia, e si sta pensando di portarlo anche nelle scuole. «L’Adamello è un’attrazione cruda, rappresenta la montagna vera» rincara Eugenio Busi, ricordando come la montagna gli abbia permesso di vivere esperienze che non avrebbe potuto mai immaginare. Le avventure di un tempo però sono passate, ora è tempo di testimoniare: «Freddo, ramponi, pericoli di ogni tipo. Queste cose le facevo a trent’anni, ora ho messo gli scarponi al chiodo» ha concluso il pittore bresciano. 

È in programma un’altra presentazione del volume con proiezione di immagini venerdì 23 giugno alle ore 20:30, presso il Museo Dolci, a cui si spera potrà presenziare anche il fotografo alpinista Franco Solina.

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