Valcamonica

Alpini, Cima Rovaia fulcro del Pellegrinaggio in Adamello di luglio

Definito il programma: messa col Vescovo a 2350 metri e con il cardinal Re allo Stadio
Alpini in pellegrinaggio in Pellegrinaggio in Adamello (foto di archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Alpini in pellegrinaggio in Pellegrinaggio in Adamello (foto di archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Vezza d’Oglio e la sua Cima Rovaia, a 2.350 metri di quota, l’alpino Luciano Viazzi e cinque colonne di pellegrini: saranno i protagonisti della 59ª edizione del Pellegrinaggio in Adamello, in programma dal 20 al 23 luglio.

Quest’anno l’organizzazione spetta alla sezione Ana di Valcamonica, guidata dal presidente Ciro Ballardini, insieme alla consorella di Trento, e i preparativi sono ormai in dirittura d’arrivo, con il programma definitivo pronto da poco. Il cuore pulsante sarà Vezza, dove si svolgeranno parte delle iniziative, mentre la cerimonia in quota del sabato mattina sarà a Cima Rovaia, méta cara ai vezzesi. È proprio qui che, alle 10.30, si incontreranno le cinque colonne di pellegrini e dove il vescovo di Brescia, Pierantonio Tremolada, celebrerà la Messa. La funzione della domenica alle 11 allo Stadio comunale vedrà all’altare, invece, il cardinale Giovan Battista Re, preceduta dalla sfilata per le vie del paese.

Il via

Il 59° Pellegrinaggio prenderà il via già nella mattinata di giovedì 20, con la marcia delle colonne "uno", che percorrerà anche il Sentiero dei fiori, e "due", che transiterà dal passo delle Gole larghe a 2.800 metri. Venerdì 21 partirà anche la "tre", che transiterà dal bivacco Occhi, e la "quattro", riservata ai ragazzi dei campi scuola via Casine di Bles. Venerdì saranno in programma due momenti culturali: l’inaugurazione della mostra del centenario del gruppo di Vezza e l’esibizione del coro Ana di Valcamonica con l’attore Luciano Bertoli.

La dedica

Dovuta la dedica del Pellegrinaggio 2023 a Luciano Viazzi, nato nell’Astigiano nel 1930: appassionati delle vette adamelline, le ha documentate con la sua cinepresa, raccontando la guerra in Adamello. Il suo desiderio di realizzare un documentario sui combattimenti in Adamello nel 1918 con i diretti protagonisti, gli "Adamellini", lo portò a ipotizzare un raduno dei veterani alpini sull’Adamello, sia con gli alpini italiani, partendo da Edolo, sia con gli "alpenjäger", in risalita della Val Genova «in un cavalleresco incontro fra vecchi combattenti della montagna».

Con il sostegno dell’adamellino e guida alpina Sperandio Zani di Temù fu così organizzato il primo «Raduno in Adamello» nel 1963, che oggi si è trasformato in manifestazione alpina nazionale.

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