Italia e Estero

Piano vaccini, siglato l'accordo con gli specializzandi

Grazie all'accordo con gli specializzandi si potrebbe arrivare ad avere un esercito di 100mila vaccinatori
Un centro vaccinale a Roma - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
Un centro vaccinale a Roma - Foto Ansa/Angelo Carconi © www.giornaledibrescia.it
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Un «censimento» da concludere entro 10 giorni, per stabilire la reale capacità di somministrazione delle singole Regioni ed individuare dove e come potenziare il sistema; consegne bisettimanali in almeno 500 punti sparsi in tutta Italia tra Asl e centri di somministrazione; un esercito di 100mila vaccinatori per raggiungere ad aprile l'obiettivo di 500-600mila somministrazioni al giorno.

Prende forma il nuovo piano del governo per la campagna di vaccinazione di massa e già a partire dalla prossima settimana, con l'arrivo delle nuove forniture di Pfizer, Moderna e Astrazeneca, si punterà a raddoppiare la platea giornaliera dei vaccinati: da una media attuale di 150mila a 300mila.

Degli aspetti operativi del piano si è parlato nella prima riunione del Comitato operativo di Protezione Civile convocato dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio e alla quale ha partecipato anche il Commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo.

Un incontro preceduto dall'accordo con i medici specializzandi che, a partire dal primo anno della scuola di specializzazione, saranno arruolati come vaccinatori. Per il loro contributo, che è volontario, è previsto un compenso orario a carico delle Asl di 40 euro lordi e un incarico a tempo determinato per una durata non superiore a 6 mesi.

«Finalmente sono considerati e trattati come professionisti a tutti gli effetti», sottolinea il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Filippo Anelli mentre il ministro della Salute Roberto Speranza parla di un «altro passo avanti che ci rende più forti nella sfida decisiva dei prossimi mesi». Soddisfatta anche la ministra per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini che definisce l'intesa «fondamentale» poiché «solo con uno sprint sulle vaccinazioni si potrà superare l'emergenza».

«È una buona notizia», aggiunge il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini. «Tutti coloro che sono impegnati nell'accelerazione della campagna vaccinale in corso da oggi hanno un prezioso strumento in più».

L'intesa con gli specializzandi consentirà, almeno sulla carta, di avere a disposizione altri 40mila medici, che si vanno ad aggiungere ai 45mila medici di base, a quelli ospedalieri e della Difesa, agli oltre 7.300 tra medici, infermieri e operatori sanitari già reclutati con il bando dell'ex commissario Arcuri e ai volontari della Croce rossa e delle altre associazioni per un totale che, sempre sulla carta, potrebbe superare le 100mila unità.

Proprio la necessità di potenziare il numero dei «somministratori» è stato uno dei punti al centro del Comitato operativo presieduto da Curcio e Figliuolo, perché il rischio è che possa essere quello il collo di bottiglia quando arriveranno a partire da aprile 17,4 milioni di dosi al mese. Si è dunque deciso di rafforzare il coordinamento tra le Regioni e Roma, in modo che ogni territorio fornisca un quadro di sintesi della situazione sul campo. Una sorta di censimento per capire i fabbisogni di ogni territorio e stabilire le singole linee di intervento.

Prima di tutto va infatti stabilito quanto stanno vaccinando oggi le Regioni e, soprattutto, a quale cifra possono arrivare. L'Emilia Romagna, tanto per fare un esempio, venerdì ha somministrato 15mila dosi ma - secondo quanto ha detto Bonaccini - può arrivare a oltre 32mila, dunque più del doppio. Una volta che ci sarà un quadro chiaro si interverrà per potenziare la capacità di risposta, inviando i volontari se si dovranno allestire le strutture e la logistica, o i medici se a scarseggiare saranno i somministratori.

Considerando che da oggi a fine giugno l'Italia potrà contare su 68milioni di dosi - salvo nuovi tagli da parte delle case farmaceutiche - l'obiettivo è di passare subito a 300mila somministrazioni al giorno e arrivare a regime, ad aprile, a 500-600mila al giorno.

A disposizione per le vaccinazioni ci saranno i 142 drive trough della Difesa - oggi ne sono stati riconvertiti due a Cosenza e Pomigliano d'Arco con una capacità rispettivamente di 250 e 500 persone al giorno - i grandi hub come la stazione Termini a Roma o la Nuvola di Fuksas, i palazzetti e le fiere, le caserme delle forze armate, dei vigili del fuoco e delle forze di polizia, eventuali tensostrutture da allestire nei grandi spazi come i parcheggi dei centri commerciali fino alle unità mobili per raggiungere i paesi più piccoli.

Il piano prevede un centro vaccinale ogni 40mila abitanti e nel decreto Sostegno è previsto anche uno stanziamento di 338 milioni: 196 per lo stoccaggio dei vaccini nell'hub nazionale di Pratica di Mare e nei centri di somministrazione territoriale, 120 per le consegne, 39 per l'acquisto delle siringhe e 33 per il sistema informatico e le campagne informative.  

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