I vaccini ci sono, ma nessuno ha chiamato i pazienti bresciani

Ieri mattina molti di coloro prenotati per oggi non avevano ricevuto la conferma dell'appuntamento
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VACCINI OVER 60, CAOS APPUNTAMENTI
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«Vaccini per tutti». O meglio «Vaccini per quasi tutti». Il problema è un altro. «I vaccini ci sono, ma i pazienti, chi ha chiamato i pazienti?».

Dialogo surreale e immaginario, ma tristemente reale, nella domenica bresciana, vigilia dell’avvio della campagna vaccinale per gli over 60 negli otto comuni più a rischio della provincia. Oltre al fatto che anche un numero elevato di 80enni aspetta ancora la prima dose.

In Lombardia, e soprattutto a Brescia, qualcosa ancora una volta non è andato. Tra messaggi inviati dal Pirellone, «Cara cittadina caro cittadino, siamo consapevoli che il tuo appuntamento per la vaccinazione anti-Covid, a causa delle consegne ridotte, sta subendo dei ritardi. Faremo il possibile per assicurarti quanto prima la convocazione», e sms che invece nemmeno arrivano. Solo ieri mattina i vertici della Sanità lombarda, dall’assessorato ad Ats passando per Aria, l’Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti, si sarebbero accorti che in provincia non erano stati ancora avvertiti i bresciani che oggi avrebbero dovuto ricevere il vaccino. Pare che le agende dei diversi attori coinvolti non fossero allineate per una questione di tempi tra chi ha mandato i nomi e chi avrebbe dovuto inviare gli sms con l’appuntamento. Un corto circuito, l’ennesimo in salsa regionale, che ha paralizzato il sistema che solo venerdì Guido Bertolaso era venuto ad illustrare nel Bresciano.

Quasi fuori tempo massimo ieri all’ora di pranzo la macchina organizzativa ha provato a rimediare con una serie di persone reclutate con il compito di avvisare almeno una parte di bresciani che si erano iscritti nei giorni scorsi alla campagna vaccinale nei comuni di Iseo, Paratico, Capriolo, Palazzolo, Pontoglio, Urago d’Oglio, Rudiano e Roccafranca. Il paradosso è che questa volta le dosi di vaccino sono arrivate e disponibili, oltre 2500 quelle destinate alle aree calde del territorio, così come i centri vaccinali di Chiari ed Iseo sono pronti. Pure il personale è già stato reclutato peraltro bloccando le visite ambulatoriali all’ospedale perché medici ed infermieri sono stati dirottati ai due hub bresciani. Che oggi dovrebbero essere operativi solo mezza giornata, a disposizioni di quei bresciani contattati in tutta fretta dopo essere stati dimenticati da Regione Lombardia.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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