Garda

Incidente nautico, il giorno dell'arresto di Patrick Kassen

Il 52enne tedesco si è costituito ed è ora in carcere. Le telecamere di un'abitazione privata hanno ripreso lo schianto
LO DOVEVAMO A GRETA E UMBERTO
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Non ha aspettato che si pronunciasse il tribunale di Monaco di Baviera che oggi avrebbe dovuto sciogliere la riserva sulla richiesta di mandato di arresto europeo firmato alla Procura di Brescia. Si è costituito spontaneamente Patrick Kassen, 52 anni, l'uomo che era ai comandi del Riva che il 19 giugno scorso nelle acque del lago di Garda, a Salò, ha travolto la barca sui cui erano fermi Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, entrambi morti.

Lui è morto sul colpo, mentre lei per annegamento. Lo straniero ora si trova in carcere a Brescia in attesa di interrogatorio.

«Ieri sera ho avvertito i carabinieri della volontà del mio assistito e ci siamo incontrati al Brennero da dove poi i militari ci hanno scortato fino a Brescia» ha spiegato l'avvocato Guido Sola, legale del manager tedesco. «Fin dal primo momento ha ribadito che non era scappato in Germania e che vuole difendersi nel processo con il suo legale e con i consulenti tecnici», ha aggiunto l'avvocato del Foro di Modena.

Greta Nedrotti e Umberto Garzarella
Greta Nedrotti e Umberto Garzarella

«Kassen si è consegnato perché ha dovuto farlo. Ha seguito i consigli degli avvocati. Non credo al suo pentimento» è il commento di Enzo Garzarella, il padre del 37enne Umberto.

«Bene così, vuol dire che la giustizia va avanti anche se nessuno ci riporterà indietro nostra figlia» è invece il pensiero dei genitori di Greta Nedrotti.

«Patrick Kassen è accusato di omicidio plurimo e omissione di soccorso. Valuteremo il naufragio colposo. Quel che conta è che la gravità del fatto sia acutizzata perché i due investitori non si sono fermati, si sono allontanati e non hanno prestato i soccorsi» ha spiegato il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete. Il gip ha accolto la richiesta di detenzione in carcere: «Misura senz'altro proporzionata alla gravità dei reati ipotizzati, in considerazione dell'importanza delle regole preventive violate, dell'ingente grado della colpa».

L'incidente nautico al largo di Portese è stato ripreso dalle telecamere di un'abitazione privata. Dal video gli uomini della guardia Costiera hanno accertato che il Riva dei tedeschi andasse a 20 nodi contro i 5 imposti per la navigazione di notte.

Kassen, che in interrogatorio aveva detto di essere lui in quel momento ai comandi del motoscafo, aveva alcol in corpo, come già si poteva intuire dal video registrato quella sera alle 23.35 quando, dopo aver ormeggiato il motoscafo, barcolla sulla barca fino a cadere in acqua.

Quattordici ore dopo lo scontro in acqua l'etilometro registra 0,29 grammi per litro. «Compatibile con uno stato di severa intossicazione alcolica al momento del sinistro e tale da escludere con certezza la navigazione nelle richieste condizioni di lucidità» scrive il gip Andrea Gaboardi, che nella sua ordinanza ha aggiunto: «Ha commesso violazioni così macroscopiche, specie per un navigante esperto quale Kassen, da rivelare un'assoluta incuranza ed anzi uno spavaldo disprezzo sia per la sicurezza del traffico navale, sia più in generale, per la pubblica incolumità».

Il gip bresciano ha anche scritto: «Ha avuto spregiudicatezza e un'assoluta indifferenza per i beni della vita umana». Per il procuratore Prete l'arresto è una dimostrazione che la giustizia «c'è e funziona». «La Procura di Brescia - ha aggiunto - riteneva di dovere impegnarsi e fare quello che era giusto fare per onorare questi due splendidi ragazzi. Abbiamo attivato una procedura internazionale che oggi si è conclusa».

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