Talent Garden accelera la ricerca di altri business digitali in Europa

I numeri in economia sono fondamentali, poiché senza di essi non si può capire l’andamento di un business, non si riescono a cogliere tendenze e scenari futuri. In poche parole non si possono prendere decisioni oculate. I numeri però possono fare anche altro ed essere in grado di raccontare una storia.
Una storia che per Talent Garden è iniziata nel 2011 da Brescia e che, nonostante la chiusura della sede cittadina prevista per fine anno, vuole farsi sempre più europea, spingendo sull’acceleratore anche in Italia.
B Accelerator Tower
Uno più tre. In queste cifre, molto più di una somma algebrica, si celano perciò il passato, il presente e il futuro del principale operatore dell’edutech in Europa. Partiamo dall’«uno». A Bilbao, all’interno della Torre Bizkaia, Tag ha ieri ufficialmente inaugurato la sua 22esima sede continentale, la B Accelerator Tower. «Il Governo della Regione ci ha scelto, insieme a Pwc, per promuovere l’innovazione nell’area - spiega il presidente e fondatore di Tag Davide Dattoli -. Il nuovo campus è un grande esempio di partnership tra pubblico e privato».
E non è ovviamente un caso che l’azienda abbia fatto vela verso la Spagna (già è presente a Madrid e Barcellona), Paese considerato, «insieme alla Francia e al Regno Unito» sottolinea il vice presidente Lorenzo Maternini, strategico per i futuri sviluppi del business. Che l’Europa sia infatti nelle menti dei vertici di Tag lo conferma anche l’acquisizione nel 2021 della business school svedese Hyper Island.
Sud Italia
Ma, come già detto, i numeri raccontano storie ed è qui che entra in gioco il «tre» di cui si è parlato in precedenza. «L’Italia rimane per noi strategica - spiega Maternini -, tant’è che nei prossimi mesi, con il supporto di Cdp Venture Capital, apriremo diverse nuove sedi nel Sud del Paese».
Manco a dirlo queste culle dell’innovazione e dell’edutech, «pensate per supportare l’integrazione digitale del nostro Paese all’interno del contesto europeo» afferma Dattoli, saranno tre, a Bari (verrà inaugurata a ottobre), Napoli e Palermo. «Il Sud Italia è fondamentale per lo sviluppo nostro e dell’Italia - rimarca il vice presidente -. Qui infatti si concentra il più alto potenziale di talenti che, grazie al digitale e all’accelerazione nel suo utilizzo data dalla pandemia, non hanno più bisogno di spostarsi al Nord per trovare lavoro e innovare. Sono le aziende che devono recarsi da loro». La storia di Talent Garden ne rivela perciò la strategia.E i numeri, ancora una volta loro, confermano la bontà della strada intrapresa. «A fine 2022 il fatturato, anche grazie all’acquisizione di Hyper Island, salirà verosimilmente del 30%» annuncia Lorenzo Maternini.
Crescita

Ciò si traduce, dati alla mano, in ricavi che dovrebbero attestarsi ben al di sopra dei 40 milioni di euro (con l’estero che pesa per il 70%), a fronte dei 35 milioni relativi al 2021. «La nostra volontà è quella di continuare a crescere ed espanderci, consolidando la nostra posizione in Europa attraverso altre acquisizioni o fusioni con aziende del comparto edutech - aggiunge -. Con gli anni il nostro focus si è infatti spostato in questo settore (Tag nasce come spazio di coworking ndr), affiancato però sempre ad una solida rete di networking».
Mondo del lavoro
L’ambiziosa sfida di Talent Garden trova benzina anche nel bacino di utenti al quale i corsi si rivolgono. Il target di riferimento è infatti ampio e va «dai giovani appena usciti dalle superiori a chi vuole ricostruire ex novo un percorso lavorativo, tramite upskilling o reskilling» sottolinea il vice presidente. Una fascia che anche il sistema degli Its Academy vuole intercettare, «sebbene le differenze tra questo tipo di formazione e l’edutech sia marcato. A fronte di discipline insegnate simili, l’edutech è sia complementare al modello universitario sia permette un ingresso nel mondo del lavoro più veloce grazie a percorsi brevi».
Qui il digitale viene insegnato tramite tool digitali e non a caso «l’edutech è insieme al fintech il settore che nel continente cresce maggiormente in ambito digital, - afferma Maternini -. Il nostro mercato non sta dando segni di cedimento e credo sarà così fino alla fine del 2022. Se problemi ci saranno cominceremo a vederli nel 2023». I numeri ancora una volta sono dalla parte di Tag e, per chiudere il cerchio, basta un’ultima cifra: ad oggi sono 50mila gli studenti in tutta Europa che gravitano nell’orbita di Talent Garden e, verosimilmente, saranno sempre di più. Certe cifre infatti difficilmente mentono.
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