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Its, dalla Camera l'ok definitivo alla riforma

Il nome cambia e diventa Istituti tecnologici superiori (Its Academy). Torchiani (Confindustria): «Presto a Brescia nuovi corsi»
Il laboratorio dell'Its Meccatronica di Lonato - © www.giornaledibrescia.it
Il laboratorio dell'Its Meccatronica di Lonato - © www.giornaledibrescia.it
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Dire che le aziende la stavano attendendo è riduttivo ma, dopo oltre un anno di attesa, la riforma del sistema degli Its è finalmente realtà. Approvato oggi in via definitiva dalla Camera (387 voti favorevoli, nessun contrario e 6 astenuti) il testo della legge «Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore» nasce dallo stimolo fornito dal Pnrr, che proprio per attuare la radicale trasformazione dell'impianto formativo ha messo sul piatto 1,5 miliardi di euro.

L'obiettivo non dichiarato ma palese è quello di diminuire la distanza tra offerta di lavoro da parte delle imprese e domanda, avvicinandosi in questo senso a Paesi faro dal punto di vista tecnico come la Germania, forte del suo impianto duale.

Tredici gli articoli complessivi della legge, che già nel suo incipit ridisegna il quadro del sistema: il nome cambia da Istituti Tecnici Superiori a Istituti Tecnologici Superiori (Its Academy), un mutamento che dà rinnovata dignità a percorsi professionalizzanti e in grado di fornire competenze di alta qualità e insieme caratterizzate da estrema concretezza in ambiti fondamentali per lo sviluppo del Paese.

L'obiettivo principale degli Its è infatti quello di colmare lo skill mismatch che grava sulle aziende italiane. E il Bresciano in questo senso è in primissima linea per trovare nuovi operatori di alto profilo tecnico. Attualmente nel nostro territorio sono presenti due percorsi di formazione tecnologica superiore, quello dedicato alla Meccatronica che ha sede a Lonato del Garda e fa rifierimento alla omonima fondazione lombarda, e l'Its Machina Lonati, punto di riferimento in ambito moda.

Confindustria Brescia

«Come Confindustria Brescia possiamo ritenerci molto soddisfatti dell'approvazione della riforma. Abbiamo grandi aspettative rispetto alla possibilità di far crescere dei percorsi che offriremo ai nostri giovani anche sul territorio bresciano - commenta Elisa Torchiani, vice presidente di Confindustria Brescia con delega al Capitale umano -. Sotto questo punto di vista, da diversi mesi stiamo lavorando per definire un Protocollo d'intesa che coinvolge Provincia, Camera di Commercio, Ufficio scolastico regionale e territoriale, Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica e Regione proprio per dare avvio ai nuovi Its. Il protocollo sarà sottoscritto a breve e, con l'occasione, ringrazio sin d'ora tutti gli enti che hanno lavorato con noi su questo tema, oltre al Ministro Gelmini, che si è spesa in prima persona sul protocollo».

La riforma

Il nuovo provvedimento sugli Its comporta novità importanti per le aree tecnologiche. Al momento ne esistono sei (efficienza energetica, mobilità sostenibile, nuove tecnologie della vita, nuove tecnologie per il made in Italy, tecnologie innovative per i beni e le attività culturali tecnologie della informazione e della comunicazione) ma la riforma, tramite apposito decreto, punta ad allargare il numero delle aree.

Sul fronte degli stage aziendali e dei tirocini, grande punto di forza degli its, saranno obbligatori almeno per il 35% della durata del monte orario complessivo. Potranno essere svolti anche all’estero. Per quanto concerne invece la governance le imprese fondatrici e partecipanti esprimeranno il presidente della Fondazione Its. La docenza invece dovrà arrivare per almeno il 60% delle ore complessive dal mondo del lavoro.

Viene poi previsto un credito d’imposta al 30% per le imprese che decidono di investire negli Its. Il credito sale al 60% se l’erogazione avviene nelle province in cui il tasso di disoccupazione è superiore a quello medio nazionale.

Fondamentale però è anche tutto il nuovo sistema di monitoraggio e valutazione. Questo farà capo direttamente al Ministero dell’Istruzione e a quello dell’Università e della ricerca, con la possibilità di avvalersi di enti pubblici vigilati o controllati.

Viene inoltre istituito il «Comitato nazionale ITS Academy» con compiti di consulenza e proposta, di consultazione delle associazioni delle imprese, delle organizzazioni datoriali e sindacali, degli studenti e delle fondazioni. Ultimo elemento è la creazione dell’anagrafe degli studenti iscritti. Criteri e modalità della costituzione vengono rimandati però a un decreto attuativo (la riforma ne richiede diversi per una serie di misure).

I dati

Secondo quanto comunicato dal Ministero dell'Istruzione l’80% dei diplomati Its nel 2020 (5.280) ha trovato lavoro a un anno dal diploma, il 92% degli occupati in un’area coerente con il percorso di studi. Il dato risulta particolarmente significativo perché riferito al 2020, anno di esplosione della crisi pandemica. Del 20% dei non occupati o in altra condizione l’11,1% non ha trovato lavoro, il 4,1% si è iscritto ad un percorso universitario, il 2,7% è in tirocinio extracurricolare e il 2,4% è risultato irreperibile. 

I dati relativi al tasso di occupati a 12 mesi evidenziano in generale un trend in crescita per Mobilità sostenibile (83%) e Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (82%). In generale per gli ambiti delle Nuove tecnologie per il Made in Italy si registra una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, nonostante i valori rimangano alti, è il caso degli ambiti meccanica (88%) e Moda (82%) dove si ottengono i migliori risultati.

Il 42,1% degli occupati ha trovato lavoro con contratto a tempo determinato o lavoro autonomo in regime agevolato. Unica eccezione per le Tecnologie dell’informazione e della comunicazione, area nella quale prevale l’apprendistato.

Gli studenti

Nel 2020, secondo l'ultimo rapporto Indire 2022, gli studenti iscritti ai 260 percorsi Its erano 6.874, in prevalenza maschi (il 72,6%) tra i 20 e 24 anni (il 42,4%) e 18-19 anni (il 38,0%), in possesso di un diploma di scuola superiore a indirizzo tecnico (il 59%). Costante e progressivo anche l’incremento degli iscritti con diploma liceale (21%).

Il 10,5 % degli iscritti risiede in una regione diversa rispetto alla sede del percorso. La percentuale degli iscritti fuori sede più significativa è per l’area tecnologica della Mobilità sostenibile (17,5%).

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