Economia

Infortuni mortali sul lavoro, Brescia terza in Italia per numero di episodi

L'analisi su dati Inail dei primi 10 mesi del 2022 in rapporto al numero di occupati pone la nostra provincia al 21esimo posto
Casco protettivo e guanti antinfortunistica in un cantiere edile (simbolica)
Casco protettivo e guanti antinfortunistica in un cantiere edile (simbolica)
AA

Manca un mese esatto alla fine del 2022. Un anno che ancora una volta risulta segnato dalle croci derivanti dagli infortuni sul lavoro. A dirlo sono i dati Inail relativi agli episodi mortali verificatisi in tutta Italia. Dall'analisi emerge che nei primi dieci mesi dell'anno in corso nel Bresciano si sono contati 26 episodi mortali, tra decessi avvenuti in itinere casa-lavoro e infortuni tout court. 

Tanti, a sufficienza da fare del Bresciano la terza provincia in Italia per numero assoluto di casi. Un quadro di suo drammaticamente eloquente, che si fa solo in parte meno allarmante se riportato al numero complessivo di addetti (calcolato sul dato Istat 2021).

A fronte di oltre 541mila occupati, infatti, la nostra provincia risulta 21esima nella graduatoria dei territori italiani (tecnicamente l'indice di incidenza sugli occupati si calcola rapportando il numero di infortuni ogni milione di addetti: il dato per il Bresciano è pari a 48,0).

La fotografia che emerge è comunque quella di una provincia tra le più esposte al rischio di infortuni fatali sul lavoro: se a livello nazionale, infatti, l'indice di incidenza medio si attesta a 29,2, nel Bresciano il dato è quasi raddoppiato. Dato di per sé non proprio sorprendente, ma che raffrontato al resto del quadro lombardo - senza andare lontano - pone tristemente il nostro territorio tra quelli che suscitano il maggior allarme. Con 107 croci, infatti, la nostra regione è comunque al di sotto della media italiana.

 Il tema di recente era stato affrontato anche nel corso di un convegno dedicato proprio alla sicurezza sul lavoro, promosso da Ats Brescia al Giornale di Brescia: nel corso dell'incontro (che potete rivedere qui) erano state proposte anche le storie di lavoratori che hanno perso la vita mentre - il paradosso in nuce - si guadagnavano da vivere: l'obiettivo era ovviamente quello di sensibilizzare tutti - datori di lavoro, addetti, responsabili della sicurezza - a mettere in atto tutti quei comportamenti virtuosi che possono contribuire ad abbattere il numero di infortuni in generale (in media oltre 63 al giorno nel contesto bresciano le denunce all'Inail), e di episodi mortali in primis.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia