Infortuni sul lavoro, nei primi otto mesi denunce aumentate del 59%

L'analisi dei dati Inail aggiornati al 31 agosto mostra quali sono i settori che hanno visto gli incrementi maggiori. Su tutti, la sanità
Aumentano le denunce di infortuni sul lavoro nel Bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
Aumentano le denunce di infortuni sul lavoro nel Bresciano - Foto © www.giornaledibrescia.it
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C’è Gabriella, che a 18 anni ha perso le dita della mano destra, ma ci ha messo giorni a raccontare cosa veramente fosse accaduto nell’azienda in cui lavora. C’era Abdul, che non potrà mai raccontare come è morto durante il suo turno di notte, perché i rotoli d’acciaio lo hanno travolto mentre era da solo. E c’era Alex, che mille volte aveva visto il padre guidare l’escavatore ed era convinto di poterlo fare anche lui, anche se di professione era un carpentiere.

Sono solo tre delle tante, troppe storie, di donne e uomini che di lavoro sono morti. Sono state raccontate dai tecnici del servizio di Medicina del lavoro di Ats Brescia che ogni giorno ricostruiscono i contesti in cui sono accaduti gli infortuni sul lavoro in città e provincia, ospiti di un evento che si è tenuto nella sala Libretti del nostro giornale (lo potete rivedere qui).

Cosa si può fare per prevenirli? Diffondere la cultura della sicurezza, prima di tutto. Iniziare già dalla scuola, puntando sul concetto di prevenzione. Ma le storie di Gabriella, Abdul e Alex dicono anche un’altra cosa, non banale: troppo spesso il pericolo viene sottovalutato.

I tasti consumati di un macchinario vecchio, la solitudine durante i turni di notte, la pianificazione carente di un lavoro che deve essere ben organizzato: i rischi, quando si parla di lavoro, sono molteplici ed è fondamentale che ci sia un’adeguata valutazione iniziale e la consapevolezza di tutto ciò che può essere pericoloso.

I dati

Fare cultura è la priorità, e a dirlo sono innanzitutto i dati. Analizzando quelli messi a disposizione dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (ovvero l’Inail) che mettono a confronto il periodo gennaio-agosto 2022 con gli stessi mesi del 2021, è impressionante notare quanto siano aumentate le denunce nella nostra provincia. Se nei primi otto mesi dello scorso anno ne erano state registrate 8.744, nello stesso periodo di quest’anno si è arrivati a 13.907, con un incremento del 59%, il più alto di tutta la Lombardia («ferma» al 42,7%).

A fronte di più denunce, restano fortunamente stabili le morti bianche (25 nel 2021, 24 nel 2022), che a livello nazionale vedono nei primi otto mesi dell’anno un calo del 12,3%.

Spiega l’Inail che a incidere in modo significativo sul considerevole incremento di denunce di infortunio sono certamente i contagi Covid avvenuti sui posti di lavoro, e non è un caso che uno dei settore che registra la maggior crescita sia quello della Sanità e assistenza sociale, passato dalle 498 segnalazioni contate al 31 agosto 2021 alle 2078 registrate al 31 agosto 2022.

Ed è anche in questo settore - se si escludono tutti quegli infortuni il cui ambito di attività non è determinato - che vede crescere, e molto, il numero di donne vittime di infortuni.

Analizzando il totate delle denunce nei primi otto mesi dell’anno, è significativo osservare anche quanto siano aumentate in generale le donne vittime di infortuni sul lavoro nella nostra provincia. Se nel 2021 rappresentavano il 30% del totale (2628 casi), nel 2022 questa percentuale arriva a sfiorare il 45% del totale, con 6216 denunce da parte di donne sulle 13.907 totali. E, come detto, l’incremento maggiore si osserva proprio in ambito sanitario, che ha visto passare le denunce da parte di lavoratrici da 410 a 1.744. Un trend, quello di questo particolare settore, che riguarda comunque anche i lavoratori: le denunce, in questo caso, sono passate da 88 a 334.

Altri settori che registrano una crescita non trascurabile degli infortuni sono quello delle costruzioni e quello dei trasporti e magazzinaggio. Il primo, al 31 agosto 2021, contava 422 denunce, mentre al 31 agosto 2022 542; il secondo è passato da 406 a 671.

Tornando alle morti bianche, un altro dato che emerge è il coinvolgimento dei cittadini stranieri. Se sul totale degli infortuni rappresentavano un quarto del totale tanto del 2021 quanto nel 2022, con in testa lavoratori e lavoratrici provenienti da Romania, Marocco, Albania, India e Pakistan, se si guarda ai decessi si nota come nel 2021 fosse 5 sui 25 morti al 31 agosto, mentre nel 2022 il dato raddoppia, con 10 morti bianche sulle 24 totali.

«Il confronto tra i primi otto mesi 2021-2022 potrebbe rivelarsi poco attendibile rispetto al trend che si delineerà nei prossimi mesi - scrive l'Inail -. Per un’analisi più indicativa dell’andamento infortunistico, infatti, sarà necessario attendere un lasso di tempo maggiore, anche per tener conto di eventuali ritardi nelle denunce di infortunio, in particolare di quelle con esito mortale e da contagio da Covid-19». Resta il fatto che nel Bresciano in otto mesi le denunce sono cresciute del 59%, un dato che la dice lunga.

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