Streparava (Confindustria Brescia): «Energia e burocrazia frenano le imprese»

«Chi rimane nel nostro Paese va aiutato a fare impresa: non regalateci nulla, ma dateci risposte concrete». Il dilemma del costo troppo alto dell’energia, così come l’onere sempre più pesante della burocrazia o del cuneo fiscale, sono i principali freni allo sviluppo del comparto manifatturiero, secondo il presidente di Confindustria Brescia Paolo Streparava. «Senza dimenticare – ha rimarcato l’imprenditore – la mancanza di incentivi alle imprese per sostenere la sfida tecnologica su scala globale».
Nel consueto incontro di fine anno, il leader dell’associazione di via Cefalonia si è presentato con la sua «squadra» di vicepresidenti quasi al completo e ha delineato un quadro carico di tinte fosche «frutto di errori – ha detto – di grandi errori fatti a livello europeo». Ecco perché secondo Streparava domani (16 dicembre) a Bruxelles, dove l’ipotesi sul tavolo è una revisione profonda del regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto: «Non si gioca una partita importante solo per il futuro dell’automotive».
Il numero uno di Confindustria Brescia non ha quindi nascosto che «Brescia è molto interessata al nucleare», ma ha ribadito: «Come la mettiamo con la questione energetica e quelle profonde discrasie normative generate dallo strapotere economico di grandi soggetti (fondi internazionali, come Blackrock, ad esempio) e che inevitabilmente mettono in luce un problema di competitività per le nostre aziende?».
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