Cultura

Il Palazzo delle Poste, storia del colosso di piazza Vittoria

La storica sede delle Poste a Brescia sarà protagonista delle Giornate del Fai del 16 e 17 ottobre
  • Foto storiche del Palazzo delle Poste
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Un edificio che da solo è in grado di raccontare un'epoca. Questo è il Palazzo delle Poste di piazza Vittoria, monumentale architettura che fa da scenografia all'intero quadrilatero piacentiniano, divenuto nel tempo uno dei luoghi simbolo di Brescia. Non a caso il Fai ha deciso di farne uno dei siti protagonisti delle sue Giornate d'autunno, che il 16 e 17 ottobre porteranno i bresciani alla scoperta di alcune dei luoghi più suggestivi della provincia.

La storia del Palazzo delle Poste affonda le sue radici negli Anni '20 del '900, quando il regime fascista immaginò per la Leonessa un luogo simbolo del suo potere.

Fu così deciso di radere al suolo il preesistente quartiere delle Peschiere, per fare spazio ad una piazza ispirata ai canoni dell'architettura razionalista. Non a caso fu perciò scelto come progettista Marcello Piacentini, grande nome dell'architettura italiana. Nel 1929, dopo l’esproprio di circa 200 fabbricati e il trasferimento in periferia di 3.000 residenti, iniziarono le demolizioni e la ricostruzione.

«L'opera vasta e ponderosissima non può venire condotta a felice termine se non sotto la direzione tecnica e artistica di persona competentissima in materia, la quale goda di indiscussa autorità nel campo architettonico e dia quindi sicuro affidamento di adempiere alla delicata missione - recita una delibera del Comune di Brescia datata 14 dicembre 1929 -. È altresì naturale che la scelta debba cadere su persona la quale abbia avuto parte preponderante nell’allestimento del piano regolatore e goda la fiducia del governo nazionale».

La demolizione del quartiere delle Peschiere - © www.giornaledibrescia.it
La demolizione del quartiere delle Peschiere - © www.giornaledibrescia.it

Dopo anni di lavori il Palazzo delle Poste fu inaugurato nel 1932, con un costo complessivo di 40 milioni di lire, cifra comprensiva anche del grande investimento per il Torrione (per anni grattacielo più alto d'Europa), di cui 5,5 milioni per il solo Palazzo delle Poste. La facciata dell'edificio, come si vede nelle immagini fornite dall'Archivio storico di Poste Italiane, è monumentale, con un aspetto imperiale, caratterizzata da una fila di pilastri di marmo levigato a strisce orizzontali chiare e scure, emblema dello stile toscano. I quattro pilastri, nella loro imponenza ed essenzialità, di basamento e di capitelli, sormontati da un architrave con fregi classicisti.

L'arredo si presenta insolitamente lussuoso e di puro stile novecentista, «in quanto la mole non comune dell’edificio, la sua destinazione, la sua ubicazione - secondo le parole dello stesso Piacentini - deve racchiudere una espressione di austera grandiosità. Per la prima volta si commenta un edificio pubblico a carattere cosi, popolare come può essere un ufficio delle poste ma in veste dignitosa e potremmo dir lussuosa».

L'interno del Palazzo delle Poste negli anni '30 - Foto Archivio storico Poste Italiane
L'interno del Palazzo delle Poste negli anni '30 - Foto Archivio storico Poste Italiane

Da allora l'edificio non ha mai smesso di assolvere al suo ruolo, tant'è che ancora oggi lavora a pieno regime, restando nella sua maestosa austerità un luogo simbolo per tutti i bresciani. E per celebrare il «gigante elegante» Poste Italiane ha previsto per domenica 17 ottobre, dalle 10 alle 18, una postazione filatelica davanti all’atrio dell’Ufficio Postale dove richiedere lo speciale annullo realizzato per l’iniziativa, raffigurante proprio il Palazzo del Piacentini. Dopo l’utilizzo nella giornata del 17, l'annullo sarà depositato allo Sportello Filatelico dell’ufficio postale di Brescia centro per i centoventi giorni successivi.

Un edificio che vanta dunque una storia ormai quasi secolare ma che è, nelle intenzioni di Poste, un tassello di un nuovo futuro per il tessuto economico cittadino: di recente, infatti, è stata ufficializzata l'intenzione dell'azienda di fare di parte dell'immobile uno spazio per eventi e coworking aperto a professionisti e non solo della Leonessa.

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