Un assegno da oltre 19mila euro per le attività di NeMO e Aisla

Una comunità unita dalla memoria e dalla voglia di fare del bene ha trasformato una corsa in un gesto di solidarietà.
La cifra raccolta da Corri a Montichiari parla chiaro: 19.300 euro, frutto della partecipazione di oltre 1.500 persone. Fondi che andranno a sostenere Aisla Brescia e il Centro Clinico NeMO di Gussago, impegnati ogni giorno nell’assistenza alle persone affette da Sla.
Manifestazione
La cerimonia ufficiale di consegna delle donazioni, raccolte durante la prima edizione della manifestazione podistica non competitiva – tenutasi a Montichiari lo scorso 25 maggio – promossa dal Rotary Club Brescia Sud Est Montichiari in ricordo di Guido Bonandi, si è svolta venerdì sera nel giardino della Fondazione Richiedei, proprio a pochi passi dal centro clinico NeMO.
A fare gli onori di casa, il direttore generale della Fondazione, Paolo Boldini, che ha sottolineato come l’iniziativa rappresenti la missione dell’ente: «Essere luogo d’incontro e sviluppo di risposte innovative di cura per le fragilità». A moderare la serata Alessandra Collicelli, neopresidente di Aisla Brescia e Consigliere nazionale Aisla, che ha spiegato come verranno utilizzati i fondi: «Realizzeremo un corso di formazione per assistenti familiari, figure fondamentali nell’assistenza domiciliare a chi vive patologie come la Sla».
L’importanza del gesto è stata sottolineata anche dal consigliere regionale Claudia Carzeri, tra le prime sostenitrici del progetto: «Quando cittadini, istituzioni e volontari camminano insieme nascono esperienze che fanno bene al territorio».
Donazioni
Le donazioni contribuiranno anche all’acquisto di ausili per l’assistenza quotidiana e dispositivi biomedicali per il monitoraggio della funzione respiratoria, come spiegato dalla pneumologa Enrica Bertella del Centro NeMO. Sentito e grato l’intervento di Marco Rasconi, presidente dei Centri Clinici NeMO: «Questa iniziativa ci ricorda che non siamo soli. Esiste una comunità che sa prendersi cura, con coraggio e generosità».
Alla consegna simbolica dell’assegno, con Carzeri, c’erano anche Elena Albini del Rotary Club e Marina Guidi, referente organizzativa della corsa. «Un’esperienza intensa, che ha unito sport, memoria e solidarietà», ha detto quest’ultima. A chiudere la serata, la piantumazione di un albero di lagerstroemia, donato dai Vivai Loda, nel giardino della Fondazione in memoria di Guido Bonandi.
A parlare, con voce rotta dall’emozione, è stata Iole Valotti, moglie di Guido e consigliera Aisla.«Guido amava la vita con forza contagiosa. Questo albero ne porta il segno, il profumo e il colore della speranza». Una speranza vissuta con la forza di una comunità.
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