Il Rotary Club compie 120 anni: la generosità da Chicago a Brescia

Il sodalizio è nato nel 1905 negli Stati Uniti: nel Bresciano è arrivato nel 1927 e ora conta mille soci in 28 sezioni locali
Un volontario Rotary cura una bambina
Un volontario Rotary cura una bambina
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Quanta strada è stata percorsa da quel 2 aprile 1927 in cui, dopo una solenne cerimonia d’inaugurazione a Brescia, un lungo corteo di auto raggiunse Gardone Riviera e salì al Vittoriale per celebrare la nascita del primo Rotary Club bresciano. Allora Gabriele D’Annunzio parlò di «sodalizio della volontà» proponendo il motto «Sicut rotarum dentes dantes et accipientes» che esprimeva il concetto di amicizia fraterna e di reciproca comprensione evocato anche dai denti che provocano il moto della ruota simbolo dell’organizzazione.

Generosità e progresso

A quel giorno è seguito un percorso fatto di generosità e progresso nel rispetto della filosofia di Paul Harris, il lungimirante avvocato che esattamente 120 anni fa, il 23 febbraio 1905, insieme a tre amici – il sarto Hiram Shorey, il commerciante di carbone Silvester Schiele e l’ingegnere minerario Gustavus Loehr – fondò a Chicago il Rotary Club. La filosofia del servizio che, come sosteneva l’avvocato, «è quella di dare di sé prima di pensare a sé, fondata sul principio morale del chi meglio serve guadagna di più».

I Club bresciani

Da quel 2 aprile 1927, si diceva, è stato un crescendo di generosità in tutti i campi, che ha portato alla costituzione di 28 Club bresciani con mille soci facenti riferimento al Distretto 2050 che attualmente copre le province di Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Pavia, Piacenza e alcuni comuni del Milanese. Club dei quali alcuni vantano pure una sezione giovanile (Rotaract) e una per i giovanissimi, gli Interact che contribuiscono a motivare e a ispirare ragazzi e ragazze dai 12 ai 18 anni, incoraggiandoli a scoprire il valore del volontariato e a diventare cittadini del mondo.

Ricordare ogni «service» è impossibile. Tra le azioni più recenti possiamo citare il sostegno del Rotary Club Brescia Alata al progetto che vede protagonisti i bambini vittime di violenza indiretta portato avanti dal centro Butterfly e dalla Accademia Musical-Mente. Per non parlare, poi, dal ruolo che il Rotary Club Brescia Est, insieme alla Saveriocrea Odv, ha avuto in «RaricomeFranci», raccolta fondi per la creazione del centro per le malattie metaboliche rare del Civile.

Beneficenza senza fine

E ancora: il Club Brescia Verola è in campo a fianco della Fondazione Castello di Padernello per finanziare la creazione di un infopoint per la promozione della Comunità delle Terre Basse Bresciane. Il Brescia Museo Mille Miglia si è speso tanto, tra le altre cose, per l’Oncoematologia pediatrica. Il Rotary Club Sud Ovest Maclodio, in occasione del 20° anniversario della sua fondazione, nel 2024 ha dato vita a «Brescia for Charity» per sostenere le associazioni benefiche del territorio tramite la creazione di una solida rete di aziende, imprenditori, istituzioni e donatori privati. Il Brescia Moretto, con Aisla, ha inoltre promosso dei percorsi formativi gratuiti per diventare assistenti familiari.

Il Rotary Club Vittoria Alata ha, poi, fatto tantissimo per la popolazione ucraina finita sotto le bombe. L’impegno di tutti continua lungo una strada di amicizia e generosità.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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