Nel Bresciano diminuiscono le cooperative ma crescono gli occupati

Confcooperative traccia il bilancio di un modello che resiste e si adatta ai tempi: servizi più forti del manifatturiero
Coop: unite per rispondere ai bisogni
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Aumentano le disuguaglianze, crescono i bisogni ma si registra anche una costante fatica della società ad aggregarsi. È in questo humus che il mondo cooperativo oggi si muove, tra incognite e nuove sfide. Nel Bresciano il mondo cooperativo resta solido grazie ad una lunga storia e alla tradizione ma – come spiega il presidente di Confcooperative Brescia Marco Menni – non si stanno riscrivendo nuove storie e non a caso non stanno nascendo nuove cooperative.

Medaglia a due facce

«Nelle aree interne i luoghi aggregativi storici non sono più frequentati e le relazioni sociali non sono più facilitate». Secondo l’osservatorio di Confcooperative Brescia (che rappresenta ormai l’80% di tutte le attività operanti in provincia), si assiste infatti ad una costante riduzione delle cooperative a fronte di una crescita delle attività, degli occupati e dei fatturati. Nel 2024 si contano 462 associate disseminate in tutta la provincia, nove in meno rispetto all’anno precedente. Diminuiscono in particolare quelle che si occupano di consumo (-2) e quelle del settore agricolo, lattiero caseario zootecnico e pesca (-3) – assestamenti residuali rispetto agli scorsi anni.

«Meno cooperative ma non meno cooperazione – spiega il direttore Federico Gorini –. Le cooperative oggi si strutturano e si ridimensionano per essere più efficienti e questi dati riflettono l’evoluzione della nostra società: si riducono pochissimo le cooperative del settore sociale, dell’inserimento lavorativo e delle fragilità ma anche dei servizi socio-sanitari. Rappresentano il segnale di un territorio sempre più vocato ad attività di servizi che al manifatturiero, sebbene il settore caseario e agricolo abbia avuto negli ultimi anni performance importanti in termini di creazione e di valore sul territorio».

Preoccupano i dazi

Proprio per le imprese bresciane impegnate nell’agroalimentare preoccupa l’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti. «Anche se le esportazioni del Grana Padano pesano solo per il 5%, c’è un problema legato al cambio delle regole di mercato – continua Menni –. E sull’utilizzo delle materie prime bisogna capire cosa cambierà».

Incremento

Tornando ai dati gestionali di Confcooperative Brescia, spicca il dato sugli occupati, non solo in tenuta ma persino in ripresa: negli ultimi cinque anni l’incremento è infatti stato pari al 10%, passando dai 22.196 lavoratori del 2019 ai 24.306 del 2023. Degli oltre 20mila addetti, oggi il 90% ha un contratto di lavoro subordinato e di questa grande fetta l’80% a tempo indeterminato. I dati confermano inoltre che il 64% degli occupati è di genere femminile, mentre il 36% è di genere maschile. E sono in crescita anche gli indicatori afferenti le dimensioni «partecipativa» (+4.111 soci) e «andamentale» (segno positivo per capitale sociale, patrimonio netto e fatturato) a testimoniare la solidità finanziaria.

Il Piano Ue

All’orizzonte, però, c’è la necessità di intercettare i nuovi bisogni collettivi. Ecco allora la necessità del Piano Ue dell’Economia sociale, che inizierà a svilupparsi da novembre quando ogni Paese avrà presentato le sue proposte. L’impianto del Piano si reggerà su tre pilastri fondamentali: il primato delle persone rispetto al profitto, il reinvestimento della totalità o della maggior parte degli utili e delle eccedenze per perseguire le proprie finalità e la governance democratica o partecipativa.

Il board - © www.giornaledibrescia.it
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«Con un buon Piano anche l’attuazione delle politiche potrà gradualmente vedere la luce. E un primo segnale ce lo aspettiamo già dalla prossima legge di bilancio», conclude il presidente Marco Menni.

Solo 10 nuove cooperative nel 2024

Al 31 dicembre dl 2024 le imprese attive con sede legale in provincia sono 102.262. Di queste, 574 (quasi lo 0,6%) sono cooperative. Nel corso del 2024, le nuove imprese sono state 6.939, in prevalenza ditte individuali mentre le cooperative che si sono iscritte per la prima volta al registro delle imprese di Brescia sono state 10, confermando il trend in calo che si registra da qualche anno a questa parte. Di queste 10 nuove cooperative, 4 sono riconducibili al settore lavoro servizi cultura, tra cui un albergo diffuso in quel di Tremosine e un’altra attiva nell’ambito spettacoli.

Sono dieci anche le cooperative che hanno aderito a Confcooperative Brescia nel corso del 2024 (ad esse si aggiunge la Fondazione Punto Missione), mentre erano state in totale 7 l’anno precedente. Lo sportello Start-up ha registrato 56 contatti e 49 incontri per progetti imprenditoriali eterogenei: un albergo diffuso, una cooperativa di comunità, accoglienza migranti, housing sociale, una comunità energetica, un negozio equosolidale, orti sociali e apicultura. Confcooperative ha seguito la costituzione di cinque nuove cooperative.

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