Accordo Arriva, i lavoratori in assemblea respingono la proposta
I lavoratori di Arriva riuniti in assemblea questa mattina hanno respinto la proposta avanzata dalla società di trasporti e sottoscritta dalle Rsu.
L’accordo prevedeva un aumento di 120 euro lordi di stipendio ma solo a chi garantiva la presenza al lavoro di 23 giorni cioè tutti quelli previsti dal contratto: niente ferie, permessi, malattia e neanche la 104 per chi ne avrebbe avuto diritto. «Un accordo assurdo contro ogni forma di diritto del lavoratore» lo sfogo di molti autisti della società concessionaria del trasporto pubblico della provincia.
La bocciatura è arrivata mentre all’Agenzia del Tpl era in corso l’incontro mensile tra i sindacati confederali dei trasporti e i vertici dell’agenzia. Un incontro interlocutorio nel quale i sindacati hanno proposto quella che loro considerano l’unica possibile soluzione al problema: la costituzione di un’unica società che gestisca il trasporto pubblico della città e della Provincia. Soluzione che, però, ha precisato il presidente del Tpl Giancarlo Gentilini, è in mano alla politica.
«Con le leggi che ci sono oggi - ha spiegato al termine dell’incontro - la Regione può decidere se avere un’unica agenzia del trasporto pubblico regionale o tante provinciali, ma non può intervenire sulle aziende private». I sindacati, inoltre, chiedono il ripristino in Prefettura del tavolo sui trasporti.
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