Sin Caffaro, dalla Regione via libera all’accordo sulla barriera idraulica

Il provvedimento è stato approvato ieri mattina e assicura il presidio del sito e la gestione del sistema di pozzi con i fondi del ministero
L'impianto per ripulire le acque di falda prelevate dalla barriera idraulica - Foto © www.giornaledibrescia.it
L'impianto per ripulire le acque di falda prelevate dalla barriera idraulica - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’accordo di programma per la barriera idraulica della Caffaro ha ottenuto il via libera formale della Regione Lombardia. Il provvedimento, approvato ieri mattina dalla giunta lombarda su proposta dell’assessore all’Ambiente e Clima, il bresciano Giorgio Maione, assicura la gestione, il presidio e la sorveglianza della barriera idraulica esistente dello stabilimento grazie a 8,5 milioni di euro stanziati ad hoc dal Ministero dell’Ambiente.

Delle risorse stanziate 500mila euro verranno impiegate per il presidio (sorveglianza, sicurezza e interventi manutentivi) e 8 milioni per la gestione della barriera idraulica e le connesse opere di manutenzione. Le attività si concentreranno nell’arco temporale del biennio 2023-2025.

«Grazie a una forte sinergia tra Regione, Governo, commissario e tutti gli enti coinvolti - ha commentato Maione - abbiamo impresso una decisa accelerazione sul tema della Caffaro. L’accordo e il bando per la prima fase della bonifica (il termine scade il 10 ottobre) sono risultati del lavoro di squadra. Parliamo di interventi complessi e urgenti che la città attende da tanti anni. Il nostro impegno per la Caffaro però non si esaurisce qui: manterremo alta l’attenzione e forte il nostro impegno. Siamo concentrati anche sul futuro di quest’area».

Fissati i limiti dei clorati in acqua

Nel frattempo sono arrivati anche i risultati dell’analisi ecotossicologica sui clorati svolta dal laboratorio dell’Arpa: la proposta era stata concordata in Regione a giugno nell’ambito della valutazione delle varie prescrizioni per modificare il piano di bonifica dell’area Caffaro.

I test condotti per la determinazione della tossicità acuta della sostanza avevano infatti evidenziato come la concentrazione dei clorati in soluzione acquosa diviene tossica a valori maggiori di 800 mg/L: i risultati raccolti sul campo grazie ad un team dell’Università degli studi di Roma, hanno stabilito come nella zona si trovino valori di clorati pari a 4 mg/L. Il team ha quindi concluso che l’ecosistema si può considerare abbastanza sicuro per procedere con i lavori, dando un via libera anche dal punto di vista scientifico. Sulla base di questi risultati e in relazione alla documentazione prodotta dalla Caffaro - ora in liquidazione - Arpa Brescia preparerà un parere sui limiti allo scarico della nuova barriera idraulica proposti dalla società.

Tale parere servirà alla Provincia per il rilascio dell’autorizzazione allo scarico dell’impianto che ripulirà le acque di falda prelevate dalla nuova barriera idraulica

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