Scuola: venerdì anche a Brescia lo sciopero contro la Dad

Sciopero dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza di tutti gli istituti scolastici
La protesta degli studenti a Milano - Foto Ansa/Paolo Salmoirago © www.giornaledibrescia.it
La protesta degli studenti a Milano - Foto Ansa/Paolo Salmoirago © www.giornaledibrescia.it
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Venerdì 26 marzo in 60 città si svolgeranno le mobilitazioni per lo sciopero nazionale della Scuola, con lo sciopero dalla Didattica a Distanza da parte di studenti e docenti, per chiedere la riapertura in presenza, in sicurezza e in continuità di tutti gli istituti scolastici, dal nido all'università, non oltre il 7 aprile.

La mobilitazione è stata indetta da Priorità alla Scuola in concomitanza con lo sciopero proclamato dai Cobas, a cui ha già dato la sua adesione il Coordinamento Nazionale Precari Scuola. Le mobilitazioni nelle principali città, compresa Brescia: Roma, ore 10, Montecitorio; Milano, ore 17.30, piazza XXIV Maggio; Napoli, ore 10, piazza Dante; Firenze, ore 9.30, piazza Santissima Annunziata.

Con la mobilitazione nazionale Priorità alla Scuola, inoltre, chiede che una parte consistente del Recovery Fund sia riservata al rilancio della Scuola pubblica: servizi educativi per l'infanzia, scuola dell'obbligo, superiori di secondo grado, dal nido all'università, il diritto allo studio deve essere tra le vere priorità del Paese; inoltre, si chiede di garantire un incremento della spesa pubblica annua portandola almeno ai livelli della media europea, pari al 5% del Pil.

«Il primo urgente provvedimento di riforma - spiegano i promotori - riguarda l'immediata riduzione del numero di alunni/e per classe, fissando un tetto massimo di venti, abolendo ogni possibilità di accorpamento per le classi successive. Si chiede che i finanziamenti del Recovery Fund siano utilizzati per il potenziamento di tutto il personale scolastico, con un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei docenti precari, adeguamento degli spazi e degli edifici scolastici, con ripristino di vecchi edifici e realizzazione di nuovi».

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