Nuovo Piano per programmare la logistica attorno al D’Annunzio

Il D’Annunzio cresce nonostante tutto. La sua vocazione, ormai è chiaro, è cargo. Nel 2020, annus horribilis anche per il settore aeroportuale, le merci trasportate sono cresciute del 28%, sfiorando le 40mila tonnellate, a fronte di uno scenario nazionale che numeri crollati (-24%). Anche il 2021 è partito bene, spinto dall’e-commerce, Poste e Dhl. Al D’Annunzio servono spazi.
Ma anche attorno allo scalo cresce il fermento. Sui tavoli dei Comuni attorno all’aeroporto sono arrivate una decina di richieste, per lo più per realizzare piattaforme logistiche. La Valsir (Niboli) ha acquistato l’area ex Sei (400mila mq) di Ghedi per farne (anche) il nuovo magazzino centralizzato. Un fondo asiatico ha rilavato 51mila mq di immobili per la Logistica a Montichiari. Il gruppo franco-tedesco Gse ha messo nel mirino l’area ex Stadium di Castenedolo per realizzarvi una piattaforma logistica. Così, il tema, ora è anche come «coordinare» eventuali investimenti attorno al D’Annunzio, evitando uno sviluppo disordinato e garantendo un equilibrio ambientale.Per questo ieri, in Broletto, si sono riuniti attorno al tavolo i sindaci del Piano d’area (Montichiari, Ghedi, Castenedolo), presidente e vicepresidente della Provincia, Samuele Alghisi e Guido Galperti, gli assessori regionali Fabio Rolfi (agricoltura) e Alessandro Mattinzoli (casa) e i tecnici dell’assessorato regionale all’urbanistica, collegati online. Il Piano Territoriale Regionale d’Area (Ptra) di Montichiari è stato approvato nel 2011 (e poi aggiornato più volte) ed è lo strumento che vincola 39,5 chilometri quadrati allo sviluppo del D’Annunzio.
Rispetto a 10 anni fa, però, molte cose sono cambiate. Dal punto di vista infrastrutturale, ad esmpio, non c’è più lo «shunt» della Tav mentre ora le Ferrovie stanno progettando un collegamento ferroviario tra Brescia e Montichiari, aeroporto e fiera.
La vocazione del D’Annunzio ha virato sul cargo: i servizi necessari al suo sviluppo sono dunque cambiati. Il confronto di ieri è stato «positivo», fa sapere Galperti. «Si è istituto in gruppo di lavoro tra Comuni e Provincia, con la partecipazione dello Ster regionale, per affrontare alcuni nodi» spiega il vicepresidente.
Punto primo: individuare le aree dell’attuale Ptra che possano da subito rispondere alle «numerose richieste di insediamento» per la logistica e lo sviluppo aeroportuale, non per singolo Comune ma dentro una pianificazione condivisa. Punto due: la legge 31 del 2014 di Regione Lombardia sul consumo di suolo come si rapporta con il Ptra? Poi ci sono questioni sull’applicazione: come aggiornare il Piano d’Area? Con quale compensazioni ambientali?
«Questo è il compito che ci siamo dati - spiega Galperti -. Se vogliamo che il D’Annunzio cresca, dobbiamo pensare allo sviluppo di tutta l’area». Uno sviluppo che dovrà essere «coordinato» aggiunge Rolfi. «Brescia è una delle province più interessate da una logistica disordinata». Il Piano della logistica sui cui sta lavorando la Regione vuol legare gli interventi all’intermodalità.
«Per Brescia l’aeroporto può essere un punto centrale attorno a cui organizzare gli interventi - continua Rolfi -. Senza imposizioni. Ma cercando un equilibruio con le esigenze dei Comuni, "spalmando" le volumetrie. Spetta ai sindaci decidere se goveranre il fenomeno o respingerlo a priori». Anche Mattinzoli parla della necessità di «accelerare per favorire la crescita del D’Annunzio», potenziale «hub merci per tutto il nord-est».
«Serve uno sviluppo organico e bisogna trovare il giusto equilibrio tra lo sviluppo economico e urbanistico e la tutela ambientale». Insomma, in attesa che la Catullo faccia gli investimenti promessi sul D’Annunzio, lo scalo può crescere «aiutato» dal contesto che lo circonda. «Dei veronesi non mi sono mai fidato - dice il sindaco di Montichiari Marco Togni -. Ma affidarsi a loro non è l’unica strada per far partire l’aeroporto. Dal 2019 numerose aziende hanno valutato la possibilità di insediarsi nelle aree attorno allo scalo. Ora come ora non abbiamo gli strumenti per dire sì. Se crescono logistica e altri servizi le compagnie arrivano. Nonostante la Catullo».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
