Loggia 2023, nel Pd la pazienza è agli sgoccioli: «Candidato dem o primarie subito»

La lettera va dritta al punto: «Adesso siamo preoccupati per la situazione di stallo che si è creata nella scelta del candidato per le prossime elezioni». Poche righe (ma dense) che non si fermano qui. Esplicitano anche ciò che in molti, in casa dem, vanno vociferando nei corridoi con tanto di sbuffi e occhi al cielo incorporati, facendo notare che (come direbbe Guccini) «soffia il libeccio di una domanda»: la vicesindaco Laura Castelletti è davvero della partita oppure no?
La lettera dei veterani
L’indifferenza scostante dei vertici del partito - che schivano la domanda nel tentativo di non ingarbugliare ulteriormente una situazione assai poco lineare - sta indispettendo tanto parte della base (non a caso, nei circoli, gli iscritti cominciano ad essere inquieti) quanto i veterani. E proprio di questi ultimi è la firma in calce alla nota. Maurilio Lovatti, Aldo Boifava, Lucio Bregoli, Renato Giuliani, Lino Molinari, Luisa Picchi, Sandro Pasotti, Davide Rigamonti ed Enzo Torri esplicitano: «Noi riteniamo che il candidato sindaco debba essere espressione del Pd».
Una presa di posizione che, ufficializzata in questo momento, suona come un messaggio alle segreterie: sbrigatevi, perché - per dirla con le parole di un crocchio di consiglieri comunali che hanno chiesto l’anonimato - «sembra un avvitamento su noi stessi e stiamo dando un brutto spettacolo».
Alta tensione
La lettera, ripercorrendo il buongoverno di Paolo Corsini e di Emilio Del Bono, ricorda come il Pd abbia indicato due possibili candidati: gli assessori Valter Muchetti (Lavori pubblici) e Federico Manzoni (Mobilità) hanno confermato la loro disponibilità per Loggia 2023, entrambi - evidenziano i firmatari - «hanno lavorato con competenza e dedizione».
Di qui, la considerazione sul ruolo di Castelletti: «Lei - si legge - in un primo tempo aveva fatto sapere di non essere interessata a candidarsi, poi, in seguito alle ripetute sollecitazioni del sindaco, si è detta pronta a considerare una sua disponibilità se sul suo nome si fosse manifestato il consenso di tutte le componenti del centrosinistra. Poiché quest’ultima condizione non si è verificata, sarebbe utile conoscere in tempi brevissimi se la vicesindaco mantiene o meno la sua disponibilità per consentire agli elettori di centrosinistra di esprimere la loro preferenza tramite lo strumento delle primarie, l’unico che consenta di giungere a una scelta forte, condivisa e vincente».
E, ancora: «Riteniamo che il candidato debba essere del Pd, non solo perché è la componente di gran lunga con maggior consenso in città, ma anche perché i due nomi proposti sono pienamente in grado di mantenere e consolidare il proficuo rapporto tra Amministrazione e associazioni di quartiere e parrocchiali, gruppi culturali, sociali, sportivi e di volontariato».
Dietro le quinte
La pazienza di chi sta assistendo al tribolato percorso politico sembra ormai troppo smagliata. Tanto che l’invocazione delle primarie inizia a fare capolino anche durante le riunioni dei circoli, dove chi partecipa rompe sempre più di frequente la rete di sicurezza dell’ordine del giorno incentrato sulle Regionali. E lo stesso fermento è atteso per lunedì, quando l’Assemblea cittadina si riunirà proprio per parlare di Lombardia e della fase congressuale del Pd, ma è evidente che le domande sullo scenario per la Loggia arriveranno.
Nel frattempo, oggi è in agenda il caminetto per discutere della Provincia (e non solo) e l’ufficio del sindaco - in questi giorni - è sempre più affollato: l’andirivieni - spia di continui incontri a tu per tu - è stato notato. Ieri mattina è toccato all’assessore Alessandro Cantoni (alla regia del futuro Polo Civico), ma lunedì anche il consigliere Giuseppe Ungari è stato audito. E non solo dal sindaco: più occhi indiscreti hanno notato un lungo colloquio tra l’ex presidente del Consiglio e Castelletti. Si mormora che l’intento fosse quello di sondare il terreno sulla possibilità di organizzare una lista civica di ispirazione cattolica con Ungari capolista. Sono solo voci di corridoio che molto probabilmente resteranno tali. Ma, si sa: in ogni momento di grande caos o fermento, ogni mossa viene passata allo scanner. Da tutti: simpatizzanti, antagonisti e avversari.
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