Loggia 2023, il punto sulla sostenibilità economica

Gli studenti dell'Università Cattolica analizzano le diverse sfide della sostenibilità che definiranno il futuro delle nostre città
Loggia 2023: manca poco all'appuntamento alle urne
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Innovazione, digitalizzazione, ricerca, pari opportunità e imprenditoria giovanile sono alcuni degli elementi che vanno a costituire il «pilastro economico» della più ampia sfida della sostenibilità. Sono elementi - quindi - sui quali Brescia si gioca il proprio futuro. Assieme a quelli del turismo, dei servizi e della promozione culturale, come l’occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023 ha reso ancora più evidente. Su digitale, impresa femminile e innovazione abbiamo sentito tre voci bresciane. Eccole.

La digitalizzazione

Sull’importanza dell’innovazione tecnologica abbiamo intervistato Sabrina Grazini, influencer e consulente del lavoro, inserita recentemente nella lista 30 Under 30 di Forbes come «professionista digitale», qualifica che lei definisce come «qualcuno capace di adattare un impiego molto tradizionale ai tempi e ai mezzi moderni».

I canali attraverso i quali lei ha deciso di comunicare con la sua azienda - in quanto nativa digitale - sono il web e, nello specifico, i social network, che le hanno permesso di espandere la sua attività. Questo nuovo approccio ha quindi attirato una clientela più smart ed innovativa, che resta in contatto con lei esclusivamente attraverso la Rete.

Nell’intervista che ci ha rilasciato, Sabrina Grazini ha poi sottolineato le difficoltà che i giovani imprenditori riscontrano in un ambiente lavorativo come quello italiano, definendo la burocrazia italiana complessa e difficile da digerire.

L’impresa femminile

Il tema dell’adattamento ai tempi moderni sembra essere centrale per la direzione presa negli ultimi anni dalle imprese del Bresciano. Infatti, l’imprenditoria femminile si è ampiamente espansa, non solo rispetto al periodo della pandemia, ma sorprendentemente anche rispetto agli anni precedenti. Se - come raccontano i dati della Camera di commercio di Brescia - nel 2019 nella nostra provincia potevamo trovare 23.909 di queste imprese, il numero è oggi salito a 24.438, ovvero il 20,7% del totale. Non solo, quasi 3mila di queste sono guidate da donne sotto i 35 anni. Questo numero, a differenza del precedente, è leggermente inferiore rispetto al periodo pre-pandemia.

Sul ruolo, le difficoltà e le prospettive dell’imprenditoria femminile abbiamo voluto sentire Giulia Pedretti, cofondatrice e amministratrice delegata di Arteak, società londinese specializzata in servizi di consulenza sula sicurezza del lavoro. Nell’intervista che ci ha rilasciato, Giulia Pedretti racconta di non aver percepito alcuna differenza in quanto donna. Piuttosto, sottolinea, le caratteristiche discriminanti sono l’impegno e la dedizione. Anche lei ribadisce il peso di un’ostica burocrazia italiana, soprattutto se messa a confronto con altri scenari europei e in particolare con Londra. A Londra - racconta - il governo supporta ogni tipo di impresa, mentre in Italia il sostegno pare diretto prevalentemente verso le startup.

L’innovazione è giovane

Per aiutarci a comprendere le dinamiche dell’imprenditoria innovativa e dell’imprenditoria giovanile (se ne è occupato anche un report della Camera di Commercio bresciana) abbiamo voluto raccogliere la testimonianza di Lorenzo Maternini, co-fondatore di Talent Garden. Questa è una «co-learning platform», cioè un network di spazi dedicati ai talenti del digitale e professionisti della tecnologia dell'innovazione, che vogliono vivere questi spazi per aggiornarsi reciprocamente, per lavorare insieme ma soprattutto per scambiare conoscenze. Talent Garden, inoltre, offre dei corsi di «Academy Professionale» per affiancare i giovani ed introdurli velocemente nel mondo del lavoro.

Questa azienda - partita proprio da Brescia - ha trovato il suo successo internazionale cercando di ampliare la propria community e prendendo la forma di un ecosistema aperto, capace di superare le differenze locali senza differenziarsi, offrendo una specie di terreno neutrale che permetta il libero scambio di competenze. 

Nell’intervista Maternini attribuisce parte del successo di Talent Garden alla capacità dell’Italia di essere fortemente attrattiva nei confronti dell’estero e di essere inoltre ricca di talenti digitali e creativi, giovani dotati delle caratteristiche oggi sempre più richiesti nel mondo del lavoro odierno. Tuttavia, l’imprenditore bresciano non nasconde nemmeno alcuni aspetti negativi che operano da freno e sui quali sarebbe utile intervenire. Aspetti riguardanti principalmente la burocrazia e le forti differenze regionali che impediscono la crescita delle imprese a livello nazionale.

Gli strumenti da attivare

Quali strumenti potrebbe attivare un ente pubblico per supportare la digitalizzazione, l’imprenditoria femminile e l’imprenditoria giovane? Oltre alla utilità di finanziamenti mirati - sulla quale tutti i nostri interlocutori hanno concordato - Giulia Pedretti lamenta lo scarso supporto fornito dal sistema dell’istruzione sul tema della sicurezza sul lavoro, mentre Sabrina Grazini e Lorenzo Maternini sollecitano non solo la presenza di bandi di finanziamento pubblico, ma soprattutto l’alleggerimento burocratico per quelle realtà nascenti e giovanili (quindi spesso meno strutturate di altre) di accedervi, per colpa di iter burocratici spesso lenti e difficoltosi.

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