Economia

Talent Garden incontra Paolo Gentiloni e porta l’edutech sul tavolo dell'Europa

Faccia a faccia a Bruxelles tra il commissario per gli Affari europei e i bresciani Dattoli e Maternini: «Bisogna riqualificare il personale»
Lorenzo Maternini, Paolo Gentiloni e Davide Dattoli con il «Libro bianco» - © www.giornaledibrescia.it
Lorenzo Maternini, Paolo Gentiloni e Davide Dattoli con il «Libro bianco» - © www.giornaledibrescia.it
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Per governare la transizione digitale ancor prima delle tecnologie servono le competenze. Un ritornello che da tempo risuona all’interno delle aziende ma che ora Talent Garden ha portato direttamente sul tavolo della Commissione europea.

I bresciani Davide Dattoli e Lorenzo Maternini, rispettivamente presidente e vice presidente del più grande network dell’edutech in Europa, hanno infatti incontrato qualche giorno fa il commissario per gli Affari economici Paolo Gentiloni. A Bruxelles i due imprenditori hanno sottoposto i risultati dei tavoli di lavoro, racchiusi in un «Libro bianco», organizzati nel corso della prima edizione di «EduTech Challenges-le sfide della formazione», appuntamento promosso nell’ambito della Conference on the Future of Europe che si è svolto a novembre 2022 tra Milano e Roma.

Il problema

«La necessità più urgente che emerge dal libro bianco è quella di ripensare l’offerta formativa dell’Italia a tutti i livelli - spiegano Dattoli e Maternini -, puntando sulle competenze digitali, imprescindibili per governare la trasformazione e rispondere ai bisogni di un mercato del lavoro in continua evoluzione». E i dati, comunicati dalla stessa Commissione, non sono certo confortanti.

La mancanza di persone qualificate con competenze digitali è segnalata dal 77% delle imprese come ostacolo all’espansione. A ciò si aggiunga, come sottolineato da Eurostat, che solo il 37% degli adulti segue abitualmente corsi di formazione.

E la mancanza di competenze specifiche è un problema in aumento in tutto il continente, «dove nove posti di lavoro su dieci diventeranno digitali dal 2025 - aggiungono Dattoli e Maternini -, ma solo il 37% dei lavoratori sta implementando le proprie conoscenze tecnologiche».

Le proposte

Il «White paper Edutech Challenges» presentato a Gentiloni vuole perciò provare a dare risposte a queste lacune del sistema, italiano ed europeo, fissando obiettivi precisi. «Il primo passo è saper rendere l’organizzazione esistente sempre più flessibile per accogliere l’ingresso di nuovi talenti - spiegano i bresciani -, facendosi contestualmente esempio di una formazione continua che stimoli un diffuso desiderio di aggiornamento».

Il secondo elemento è il cambio di approccio nei metodi di selezione del personale, con i titoli di studio «che non devono diventare barriere o vincoli rispetto a specifici ruoli» si legge nel documento.

Oltre a ciò Talent Garden (più di 20 sedi all’estero e fatturato oltre i 40 milioni di euro) propone di mappare tutte le competenze necessarie alle aziende, stimolando al contempo la collaborazione intergenerazionale. A tal fine risulta sempre più centrale la necessità di «investimenti pubblici - recita il White paper -, per portare queste modalità di approccio culturale e di formazione anche nelle pmi, motore di crescita non solo per l’Italia ma per l’Europa intera».

E nei giorni in cui si discute sul futuro del Pnrr, gli stimoli di Talent Garden assumono ancor più rilevanza, risuonando forte nelle stanze di Roma così come in quelle di Bruxelles.

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