L'allarme dei residenti ai piedi della Maddalena per le incursioni dei cinghiali

Nella zona Panoramica di Brescia sono numerose le segnalazioni di danni e situazioni di rischio per la presenza degli animali
  • Vincenzo Bonizzoni mostra il suo orto distrutto da un cinghiale
    Vincenzo Bonizzoni mostra il suo orto distrutto da un cinghiale
  • Vincenzo Bonizzoni mostra il suo orto distrutto da un cinghiale
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  • Vincenzo Bonizzoni mostra il suo orto distrutto da un cinghiale
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«In dieci minuti da qui a piedi raggiungi piazzale Arnaldo. Se uno di questi cinghiali che spuntano dalla Maddalena imbuca un varco o un cancello aperto e percorre via Valsorda, finisce che lo ritroviamo a grufolare nei giardini di viale Rebuffone». La segnalazione di Vincenzo Bonizzoni, residente in via Valsorda a Brescia, alle pendici della Maddalena, si riferisce ai danni che da qualche tempo si registrano nei giardini e dalla notte scorsa anche nell'orto a margine del bel giardino curato.

«Non temiamo i danni, ma il rischio è che se i selvatici trovano un varco possono accedere alla strada e finire in via Amba d'Oro e quindi raggiungere viale Venezia in pochi minuti».

Secondo i residenti quelle della zona «sono strade percorse prevalentemente da persone in bicicletta o che praticano jogging. Trovarsi dei cinghiali che non hanno una via di fuga potrebbe essere un bel problema di sicurezza».
 
I cinghiali sono entrati nella proprietà Bonizzoni sradicando la recinzione messa a monte: «Si insinuano col muso sotto la rete e in un attimo la sollevano e si procurano un varco» spiega il proprietario, mentre mostra diversi punti in cui il groppone degli ungulati ha avuto la meglio della resistenza della rete metallica tesa.

«Possiamo anche rinforzare la recinzione, ma la mole dei cinghiali e la spinta della fame e della sete prevale su qualsiasi barriera. Qui da noi giravano già volpi a caccia delle nostre galline ornamentali e la loro presenza non è mai stata un problema di sicurezza. Ma ora con i cinghiali la cosa cambia e di molto. Rischiamo noi e i nostri cani e le persone che transitano. Metteremo dei recinti elettrificati come per i bovini, ma non è detto che si risolva il problema». Da qui l'appello alle istituzioni affinché si possa, nel caso, intervenire con qualche misura. 

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