La Regione promette un «Piano Marshall» contro la crisi idrica
Faremo un Piano Marshall per affrontare la crisi idrica, abbassare il livello di emissioni e favorire la sostenibilità in agricoltura». Parole dell’assessore regionale Alessandro Beduschi, ospite ieri (nella sua prima uscita bresciana) di Confagricoltura. Seguite da un’altra promessa: «Mi impegno per rendere più semplici e accessibili i bandi; bisogna eliminare ogni possibile ostacolo burocratico all’attività degli imprenditori».
Beduschi ha partecipato al Centro Fiera di Montichiari al convegno «Emergenza siccità e gestione del rischio. Risorse e strumenti nel settore pubblico», moderato da Salvatore Montillo del GdB.

Nel Bresciano le risorse idriche registrano un -58% rispetto al normale. La stagione irrigua, ormai cominciata, si annuncia problematica quanto l’anno scorso (se non di più). «Ci vorrebbero due settimane di pioggia continua», ha semplificato il presidente di Confagricoltura Brescia, Giovanni Garbelli. Invece che imparare dall’esperienza del 2022, ha sottolineato, «sono stati fatti gli stessi errori. In una condizione di criticità cronica si doveva trattenere più acqua nei nostri laghi, come avevamo chiesto già a dicembre».
Il lago d’Idro sconta i ritardi nei lavori di regolazione e di messa in sicurezza, «che ci penalizzano»; il Sebino è «troppo sfruttato da troppe attività».
Stabilità
Garbelli si augura che «la stabilità politica a Roma e in Regione a Milano dia nuova linfa alla soluzione dei problemi dell’agricoltura, a cominciare dalla siccità». Bene la scelta «di una cabina di regia con un Commissario per gestire questa emergenza».
L’assessore all’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Beduschi, ha fatto il punto sulla crisi idrica in Lombardia. «Per quest’anno - ha detto - non c’è alternativa al fare economia, spalmando i disagi su tutta la filiera». Con una avvertenza: «L’agricoltura è prioritaria, gli interessi del settore idroelettrico sono differibili rispetto ai nostri». Per il futuro, tuttavia, «bisogna investire. Il prossimo Piano di sviluppo rurale 2023-2027 sarà generoso sui fondi per l’innovazione».
Il futuro
Il Psr, ha anticipato l’assessore, mette in campo 834 milioni: «Ben 383 saranno investiti per l’innovazione». Nuove tecniche agronomiche, tecnologia, efficientamento dei sistemi irrigui, nuovi invasi, migliorie al reticolo idrico. «Servono interventi strutturali per quella che ormai è una crisi cronica».
Il convegno era dedicato anche alla gestione del rischio. Siccità, ma anche grandine e alluvioni. «Il valore assicurato dei nostri soci negli ultimi anni attraverso Agridifesa Italia è aumentato del 36%, arrivando a 344 milioni», ha rivelato Garbelli. Camillo Zaccarini (della direzione Strumenti per la gestione del rischio di Ismea) e Mauro Serra Bellini (dirigente del ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare) hanno illustrato le novità su questo versante.
In particolare l’introduzione, da quest’anno, di Agri-Cat, il fondo mutualistico nazionale per i rischi catastrofali dedicato a tutte le aziende agricole, che compartecipano con il 3%. Il fondo è un misto pubblico-privato. Nella Pac 2023-2027, ha ricordato Serra Bellini, ci sono tre miliardi per la protezione contro gli eventi estremi.
«Niente più consumo di suolo agricolo, libertà dell’impresa dai lacci della burocrazia e disponibilità di acqua: sono i tre pilastri della nostra attività», ha ricordato Garbelli all’assessore. «La Regione ci dia una mano».
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