Garda

Siccità: nel lago di Garda mancano 240 milioni di metri cubi d'acqua

La situazione è decisamente più delicata rispetto a un anno fa. Più tranquilla, anche se non priva di preoccupazioni, quella di Oglio e Sebino
GARDA OSSERVATO SPECIALE
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Lago di Garda osservato speciale. Con la stagione irrigua partita oggi e i livelli del lago che continuano a scendere - solo negli ultimi dieci giorni ha perso altri due centimetri - la situazione del Benaco preoccupa enti e istituzioni, tanto da aver imposto un confronto interregionale tra gli assessori Agricoltura e Territorio di Lombardia, Veneto e Trentino, oltre al segretario generale della comunità del Garda, il direttore dell'autorità interregionale del fiume Po e il consorzio del Mincio.

I dati del Benaco

Per farsi un'idea, basti pensare che lo scorso anno in questo periodo il Garda segnava un livello idrometrico pari a +103 cm, mentre oggi è a 46 cm. Il minimo storico, 45 cm, risale al 1953, esattamente 70 anni fa. Un record destinato ad essere battuto.

«Ogni centimetro di lago - afferma Pierlucio Ceresa segretario generale della Comunità del Garda - corrisponde a circa 4 milioni di metri cubi d'acqua. Rispetto allo scorso anno, mancano 60 centimetri: all’appello mancano dunque 240 milioni di metri cubi di acqua. Da oggi, poi, con l'avvio della stagione irrigua, il lago rilascia 38 metri cubi al secondo di acqua, a fronte dei 18 di prima. Se non piove la situazione è destinata a peggiorare. Anche per questo - conclude Ceresa - dopo l'incontro di oggi con le Regioni, si è deciso di vedersi periodicamente per decidere come agire in base alla situazione. Sperando nella pioggia».

Una veduta del lago d'Iseo - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta del lago d'Iseo - © www.giornaledibrescia.it

Il fiume Oglio e il lago d’Iseo

Diversa la situazione del lago di Iseo e del bacino dell'Oglio che, rispetto allo scorso anno sta decisamente meglio: a fine marzo erano disponibili 37 milioni di metri cubi in più di riserva idrica, tra lago, invasi e manto nevoso, con un incremento anno su anno del 39,6%.

Non va dimenticato, però, che rispetto alla media storica 2006-2020 le riserve per questo bacino sono calate del 58,4%.

«Abbiamo fatto tesoro della crisi idrica dell'anno scorso - spiega Diego Balduzzi, del Consorzio Oglio Mella - e oggi abbiamo qualche riserva in più. Certo rimane una fortissima preoccupazione sul lungo periodo, manca più della metà delle riserve idriche rispetto alla media degli anni passati. Riserve che difficilmente si riusciranno a recuperare».

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