Inquinamento, l'obiettivo della Loggia ora è un «Piano aria e clima»

Il Comune metterà a punto una strategia complessiva e un regolamento per minimizzare le emissioni di CO2 e le polveri sottili
ARIA MALATA, REGOLAMENTO IN ARRIVO
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La fotografia della situazione attuale, la verifica delle azioni già messe in campo negli anni dalla Loggia contro l’inquinamento, la definizione di una nuova strategia con misure integrative. Il tutto da realizzare con la condivisione degli esperti, dei Comuni dell’hinterland, della Provincia, della Regione, dei cittadini, dei vari portatori di interesse (come università, imprese, associazioni, A2A). L’obiettivo: minimizzare le emissioni di CO2 e le polveri sottili. A beneficio della nostra salute.

L’Amministrazione comunale ha avviato il percorso che porterà alla stesura del «Piano aria e clima» e al «Regolamento per la qualità dell’aria a Brescia». Il primo confronto sull’argomento è già in calendario: dopodomani, lunedì, protagonisti la Loggia e la Regione.

Due documenti

«Una delle nostre priorità programmatiche - spiega la sindaca Laura Castelletti - è accompagnare la transizione ecologica attraverso scelte strategiche precise. Ce lo chiedono i bresciani e l’Europa». Si tratta di costruire due documenti, due strumenti di azione contro Pm10, Pm2.5 e ossidi di azoto «da adottare con la collaborazione delle competenze scientifiche, la partecipazione dei cittadini e di tanti soggetti. Da soli - commenta la sindaca - non possiamo farcela».

Negli anni la qualità dell’aria in città è migliorata, tuttavia resta malata. Molto resta da fare. La media annuale delle Pm10 rispetta i limiti, ma gli sforamenti giornalieri sono fuori norma (nel 2022 sono state registrate punte di 60 giorni contro il limite di 35); Pm2.5 e ossidi di azoto, invece, sono in regola. Le cause dell’inquinamento sono soprattutto la combustione non industriale (commercio, residenziale, agricoltura), il traffico, i processi industriali. C’è un dato importante: solo 13% delle emissioni da riscaldamento sulle concentrazioni di Pm10 è prodotto dal Comune di Brescia. Il 64% è dovuto agli altri Comuni bresciani, il 23% arriva addirittura da altre province. Numeri che la dicono lunga sulla necessità di un confronto sovraccomunale.

«Bisogna intervenire per ridurre le emissioni finali nei processi produttivi, migliorare l’efficienza energetica (che riduce i consumi), sostituire il combustibile inquinante», commenta l’assessora alla Transizione ecologica e all’Ambiente, Camilla Bianchi. Negli anni la Loggia ha messo in campo numerosi interventi nel senso della transizione green: dalla metropolitana al consumo di suolo zero, dalla decarbonizzazione della Centrale Lamarmora al Parco delle Cave, dal potenziamento della rete ciclabile alle piantumazioni. Il Regolamento per la qualità dell’aria guarderà anche all’esperienza di Milano. Il Piano clima e aria, specifica la Loggia, «sarà uno strumento strutturale atto a introdurre ulteriori misure locali, integrative a quelle già attuate finora, per ridurre gli inquinanti atmosferici sia a livello locale che di prossimità». Saranno valutati gli impatti di ogni iniziativa del Comune (progetti, acquisti, energia, rapporti con le controllate) per minimizzarli. Altra azione importante: una più efficace comunicazione dei dati ambientali ai cittadini.

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