Elezioni, scontro in diretta tv tra Mariastella Gelmini e Maurizio Casasco

Toni accesi durante «Messi a fuoco». Il candidato di Forza Italia: «Sei andata nel Pd». La ministra: «Te l’ha suggerito Licia Ronzulli?»
Messi a fuoco, la puntata del 9 settembre 2022
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Era un confronto atteso. Un faccia a faccia, per la prima volta, di fronte ai bresciani, in diretta televisiva. E le attese non sono state tradite. Inizialmente, la ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini e Maurizio Casasco (candidato per Forza Italia), hanno usato parole in punta di fioretto, si sono annusati, hanno tastato il terreno. Ma non è durata molto.

Il momento più teso è stato quando Casasco ha attaccato la ministra, nel modo forse più facile: «Dopo vent’anni in Forza Italia - le ha detto - ora sei andata nel Partito democratico». Per sentirsi rispondere: «Chi ti ha detto di dire queste cose, Licia Ronzulli? Siamo passati agli attacchi personali adesso?». Un botta e risposta che si è consumato negli studi di Teletutto, durante la trasmissione «Messi a fuoco» condotta da Andrea Cittadini che, in alcuni momenti, a fatica è riuscito a mantenere la calma per dare spazio anche agli altri ospiti della serata: la viceministra all’Economia Laura Castelli, candidata per Impegno Civico, il partito fondato da Luigi Di Maio, e Donatella Albini, candidata per Sinistra Italiana.

Temi caldi

L’argomento principe della serata è stato il caro bollette. Tutti d’accordo sulla necessità di intervenire in modo tempestivo per frenare l’emergenza, ma con diverse ricette.

«Giovedì - ha annunciato Mariastella Gelmini - si riunirà il Consiglio dei ministri. Non prima perché occorre uno scostamento tecnico, quindi un nullaosta del Parlamento per autorizzare le risorse degli extraprofitti e aggiungere ai 50 miliardi già stanziati, senza fare nuovo indebitamento, altri 13 miliardi. Ma ormai questo non è più sufficiente».

«Bisogna intervenire con liquidità a favore delle famiglie e delle imprese - ha quindi aggiunto Maurizio Casasco -. Serve la cassa integrazione per i dipendenti e, laddove necessario, bisogna pensare ad uno scostamento di bilancio. Il governo deve fare di più».

«Il taglio lineare per affrontare il caro bollette di cui parla Casasco - è la risposta di Laura Castelli - è una pazzia perché vorrebbe dire tagliare la sanità o il welfare. E non lo faremo mai». Donatella Albini si è quindi chiesta «perché non si tassano pesantemente gli extraprofitti delle aziende per affrontare questa situazione?» per poi andare oltre: «Questo - ha chiarito - comunque non basta. Serve una visione a lungo termine perché altrimenti l’emergenza durerà per sempre».

Gelmini ha quindi puntato il dito contro chi, in modo irresponsabile, ha fatto cadere il governo durante questa grave crisi. «Si parla tanto dell’agenda Draghi - ha detto - ma quello che serve è un’agenda per l’Italia. È chiaro però che in questo momento non si può pensare di andare a Palazzo Chigi per fare esperienza. Servono autorevolezza e credibilità e chi meglio di Mario Draghi?». Da qui l’ennesima stoccata: «Pretestuoso nascondersi dietro Draghi - ha affermato Casasco -. Voi cosa proponete? Carlo Calenda e Matteo Renzi cosa vogliono fare?».

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