«Dobbiamo fidarci della scienza altrimenti non ne usciremo mai»
«Non sono preoccupato, ogni vaccino ha degli effetti collaterali. Dobbiamo fidarci delle autorità sanitarie e di quello che ci dicono. Altrimenti non ne usciremo mai». Con queste semplici parole un docente di Lettere appena vaccinato all’hub del Freccia Rossa esprime appieno la matrice comunitaria e non individuale del piano anti-Covid. Anche in queste ore concitate, anche nel bel mezzo del giallo sul caso AstraZeneca, il via vai nel centro di viale Italia è continuo e risoluto. Non solo personale scolastico, ma anche rappresentanti delle forze dell’ordine affollano i cinque ambulatori attivi che ogni giorno vaccinano in media 300 persone. Le polemiche e la tensione sollevatesi in queste ore di certo mettono la pulce nell’orecchio ad alcuni, ma nulla sembra far vacillare la brama di molti di aderire alla campagna e di uscire presto da un incubo che nessuno pensava essere così lungo.
«Conosco persone che hanno avuto conseguenze anche col vaccino antinfluenzale - racconta una collaboratrice scolastica -, dobbiamo essere lucidi e aspettare. Non possiamo e non dobbiamo farci terrorizzare».È la tesi privilegiata dagli ortodossi del vaccino, di chi si fida della ricerca e vuole essere un piccolo tassello del puzzle dell’immunità. Eppure ci sono sparute minoranze che dalle recentissime cronache sono state influenzate. «Nella nostra chat tre colleghe hanno annullato la prenotazione in Poliambulanza», racconta una maestra - a testimoniare l’esistenza di un sottobosco di paure e incertezze che si ripercuote sulla velocità del sistema di vaccinazione.
Secondo l’Ats di Brescia, prendendo come campione gli hub vaccinali degli Spedali Civili e quello della Casa di cura Villa Gemma di Gardone Riviera, negli ultimi giorni si registra tra il 7 e il 10% di mancate presentazioni del personale scolastico rispetto alle prenotazioni effettuate. «Ma - riferisce Ats Brescia - sulla base dei dati attuali la percentuale di defezioni risulta essere in linea con quella registrata nei giorni scorsi, prima del caso AstraZeneca». Se il numero di cancellazioni crescerà nel prossimo futuro - in questi hub come in altri - la fenomenologia degli scettici del vaccino andrà certamente rivalutata con nuovi dati alla mano. Per il momento, però, sembra che prevalga il senso di responsabilità collettiva come unico strumento per sconfiggere il virus. E le voci di chi appena ieri ha ricevuto la somministrazione di AstraZeneca rappresentano la perfetta sintesi del pensiero del Paese reale: «Non faccio nessun passo indietro. Neanche per un secondo ci ho ripensato. Credo e crederò sempre nella scienza, mi fido».
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