Lotto sospetto di AstraZeneca anche a Brescia: 750 dosi ritirate
Sono oltre 4.000 le dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti-Covid distribuite dallo scorso metà febbraio alla provincia di Brescia. Il numero è ancora in corso di verifica perché, come ha scritto ieri in serata Regione Lombardia, «si stanno raccogliendo i dati da ogni centro vaccinale della Regione». L’Ospedale Civile di Brescia, hub di riferimento per la nostra provincia, ieri ha inviato una nota urgente a tutti i centri vaccinali dicendo loro di non usare eventuali dosi di quello specifico lotto e di restituirle alla farmacia degli Spedali Civili. Il Civile sta svolgendo l’operazione in collaborazione con i Carabinieri dei Nas su mandato della Procura di Siracusa.
Perché il ritiro. «A seguito della segnalazione di alcuni eventi avversi gravi, in concomitanza temporale con la somministrazione di dosi appartenenti al lotto ABV2856 del vaccino AstraZeneca anti-Covid, Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha deciso in via precauzionale di emettere divieto di utilizzo di questo lotto su tutto il territorio nazionale e si riserva di prendere ulteriori provvedimenti, ove necessario, anche in stretto coordinamento con Ema, l’Agenzia europea del farmaco». Fondazione Poliambulanza nel primo pomeriggio di ieri ha consegnato le 250 dosi che avrebbe dovuto usare in giornata ed anche quelle in programma per i prossimi giorni. In tutto, 750 dosi.
L’ospedale di via Bissolati stava utilizzando il farmaco del lotto ritirato da lunedì scorso, quando ha iniziato la somministrazione dei vaccini al personale scolastico. Sul territorio. All’Asst Garda il vaccino AstraZeneca ABV2856 era stato usato da metà febbraio per la fase 1 bis della campagna vaccinale, a persone al di sotto dei 55 anni senza alcuna patologia. Ad essere coinvolti sono stati liberi professionisti (medici, odontoiatri e farmacisti) e altro personale sanitario. Da lunedì scorso, sempre con AstraZeneca, è inziata la fase di immunizzazione per il personale scolastico e, a seguire, con le forze dell’ordine. «Ad oggi non abbiamo più in casa dosi di vaccino AstraZeneca del lotto specifico che non deve essere utilizzato» precisa Carmelo Scarcella, direttore generale Asst Garda. Molti vaccini AstraZeneca agli insegnanti - da lunedì scorso 300 al giorno sono quelli inoculatI - ma nessuno del lotto ABV2856 nemmeno nei tre istituti ospedalieri bresciani del Gruppo San Donato (Città di Brescia, Sant’Anna e San Rocco di Ome).L’Hub al Civile. Dall’Ospedale Civile confermano che dalla Regione è arrivata alla Farmacia interna l’indicazione di «divieto di utilizzo del lotto specifico e del ritiro delle dosi non ancora utilizzate». La fase di ricognizione si è protratta fino a sera e stamattina dovrebbero esserci elementi più chiari sul numero esatto delle dosi consegnate all’Hub e ai vari centri vaccinali, su quante sono quelle che sono già state utilizzate su persone con meno di 55 anni, come da indicazioni iniziali delle autorità regolatorie per il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica anglo-svedese. Ricordiamo che le autorizzazioni hanno avuto diversi passaggi: dal 30 gennaio la raccomandazione era per gli under 55; dal 23 febbraio l’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera all’uso del vaccino per persone fino a 65 anni di età ed in questi giorni ok anche per gli over 65, purché non affetti da gravi patologie.
Contattati tutti. Da oggi vengono contattate tutte le persone vaccinate con il lotto incriminato - «anche se non abbiamo notizia di eventi avversi di grave entità» dichiarano le autorità sanitarie - per verificare le loro condizioni di salute ed effettuare eventuali indagini immunologiche. Al proposito, Giovanni Rezza, direttore Prevenzione dell’Istituto superiore di Sanità, in merito alle morti sospette in Sicilia cui è seguito il ritiro del lotto AstraZeneca: «L’Istituto superiore di Sanità farà immediatamente tutte le verifiche del caso e tutte quelle analisi che servono a stabilire qual è la qualità delle fiale appartenenti a questo lotto. Ci vorranno comunque alcuni giorni circa una settimana».
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