Caro energia, industria e sindacati: «Bisogna fare presto»

Grido d’allarme «unitario» di industriali e sindacati bresciani. Per evitare che la nostra economia venga travolta dallo «tsunami energia». Il prezzo fuori controllo del gas sta mettendo a rischio intere filiere industriali. E la nostra provincia, caratterizzata da molte produzioni energivore, è in assoluto tra quelle più colpite d’Italia e d’Europa. Il tavolo. Ecco la ragione che ha portato Confindustria Brescia e Cgil, Cisl e Uil di Brescia e Vallecamonica ad avviare un tavolo di confronto e monitoraggio sul tema. Iniziativa inedita, che potrebbe fare scuola anche a livello nazionale e che nasce sulla scia della proficua collaborazione avviata tra le associazioni durante la pandemia Covid. «L’emergenza energetica - denunciano in un comunicato congiunto - rischia di mettere a repentaglio competitività delle aziende e continuità industriale sul territorio».
I commenti
Confindustria Brescia, Cgil, Cisl e Uil chiedono si faccia presto. Perché in assenza di «misure tempestive e strutturali – che peraltro imprese e sindacato chiedono da tempo - le ricadute sul mondo del lavoro potrebbero essere pesanti, in particolare a Brescia, capitale europea dell’industria». Un tavolo avviato al fine di «chiedere una programmazione energetica nazionale in grado di evitare problemi di tenuta sociale ed economica per l’intero Paese, a partire dalla salvaguardia occupazionale». «Ancora una volta, Brescia si dimostra un laboratorio all’avanguardia a livello nazionale - spiega il vicepresidente per le relazioni industriali di Confindustria Brescia, Roberto Zini -. Come già avvenuto per numerose iniziative, su tutte "Un vaccino per tutti", il dialogo costante e continuo tra Confindustria Brescia e i sindacati ha prodotto un appello unitario a tutte le forze politiche, il primo di questo genere in Italia -. In tale contesto ognuno dovrà fare la sua parte, consapevole che solo con una strategia a lungo termine potremo superare le attuali difficoltà e tornare a guardare con ottimismo al futuro economico e sociale del nostro Paese».
Gli fa eco Fabio Astori, vice presidente con delega a Transizione Ecologica e Sicurezza, che spiega come «l’appello congiunto consentirà di dare ancora maggior forza all’azione che stiamo portando avanti nei tavoli regionali e nazionali legati all’energia. Oggi, più che mai, il sistema imprenditoriale necessita di un supporto della politica: Brescia, in tal senso, può essere un esempio importante a livello nazionale».

I sindacati
«Il tema energia si può risolvere solo sui tavoli europei, ma la finalità del tavolo è anche propositiva - spiega il leader della Cgil bresciana, Francesco Bertoli -. Lo schema è quello avviato nel corso della pandemia, prima con Pasini, poi Gussalli Beretta: l’obiettivo comune è scongiurare la crisi e l’indebolimento del sistema industriale bresciano per salvaguardare l’occupazione». «Un’unica voce per una preoccupazione condivisa - chiosa il segretario di Cisl -. Lavoratori e imprese vogliono dare un segnale forte alla politica, non possiamo intervenire, ma far sentire la nostra voce in Europa». Per Mario Bailo, segretario Uil Brescia, «L’attenzione è focalizzata sul lavoro. La priorità è la tenuta dei salari e dell’occupazione nella nostra provincia».
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