Aeroporto, la Regione dice no al piano di sviluppo

La prime perplessità erano emerse già nel gennaio scorso, quando il ministero dell’Ambiente aveva chiesto «approfondimenti e integrazioni» al Piano di Sviluppo da 101 milioni di euro dell’aeroporto di Montichiari messo a punto dalla Catullo. Un elenco lungo 6 pagine.
Ora, nonostante a inizio settembre la società veronese, tramite l’Enac, abbia depositato i «documenti integrativi», arriva il parere negativo di Regione Lombardia.
Lunedì, all’unanimità, la giunta di Palazzo Lombardia ha infatti votato la delibera che mette in luce come «alcune criticità che non siano state adeguatamente affrontate e risolte con particolare riferimento alla componente “rumore”». Criticità «che evidenziano condizioni che non consentono di assicurare la compatibilità ambientale degli interventi in progetto». Da qui il parere negativo, inviato al Ministero dell’Ambiente.
Un parere non vincolante ma costruito «coinvolgendo gli enti territoriali (Provincia, Comuni di Montichiari, Ghedi, Castenedolo)» che pare difficile non venga tenuto in considerazione a Roma, per l’esito della procedura di Via (valutazione d’impatto ambientale).
Il masterplan della Catullo era stato presentato al Ministero dell’Ambiente da Enac (il proponente formale) nel luglio 2019. Un Piano che prevede investimenti da 101 milioni di euro, con l’implementazione delle infrastrutture aeroportuali (dall’allungamneto della pista, da 2900 a 3450 metri, a nuovi hangar e magazzini cargo), e l’adeguamento della SP 37 di accesso al D’Annunzio, da realizzarsi in tre fasi temporali con orizzonte 2030. In base agli ambiziosi numeri scritti nel masterplan tra dieci anni il D’Annunzio potrebbe arrivare a 429mila tonnellate di merce e 895mila passeggeri.
Da subito gli enti locali avevano messo in evidenza alcune criticità, subordinando il loro parere favorevole al recepimento di alcune prescrizioni. Ora però è addirittura arrivato il parere negativo della Regione. Secondo la struttura tecnica dell’assessorato all’Ambiente di Palazzo Lombardia le integrazioni arrivare sarebbero insufficienti su molti aspetti: il traffico generato, la qualità dell’aria, il consumo di suolo. In particolare, però, sul rumore: «La previsione di esposizione di popolazione a livelli di rumore aeroportuale superiori a 65 dB(A) di Lva configura, quindi, una condizione di incompatibilità ambientale dal punto di vista acustico che osta ad una pronuncia favorevole di compatibilità ambientale» si legge nella relazione tecnica che accompagna la delibera regionale.
«Dalla Regione Lombardia arriva l’ennesimo schiaffo ai bresciani - commenta il consigliere regionale Pd Gianni Girelli -. Uno stop che proprio non ci voleva. Oltre alla scelta miope, quello che lascia davvero sbalorditi e amareggiati è la grande disinvoltura con la quale i politici di destra disattendono impegni e promesse. A Brescia infatti si erano prodigati in dichiarazioni a favore dello scalo. Oggi sappiamo che quelle frasi erano frutto di spregiudicatezza, di mera ricerca del consenso. Amministrare bene, invece, significa mantenere fino in fondo gli impegni presi. Disattendere le promesse è sinonimo non solo di incapacità di governo, ma anche di inaffidabilità. I cittadini sono davvero stanchi di questa pantomima. Speriamo sia davvero l’inizio della fine di questa epoca leghista in Regione».
Secca la replica dell’assessore regionale Fabio Rolfi (Lega): «Non c’è stata alcuna bocciatura da parte di Regione Lombardia allo sviluppo dell’aeroporto di Montichiari, che non dipende da questa delibera, semmai da storici problemi gestionali. Abbiamo dato parere negativo all’istanza di valutazione d’impatto ambientale del progetto perché non sono giunte le integrazioni richieste e necessarie per poter affrontare in maniera efficace le criticità emerse durante l’iter. Perplessità - continua Rolfi - giunte anche da enti territoriali governati dal centrosinistra, come il Comune di Castenedolo». Ecco perché, sbotta Rolfi, «le dichiarazioni di Girelli sono il festival del nulla. Invito tutti i rappresentanti politici bresciani a non diffondere fake news, sport nel quale il Pd bresciano è ormai campione olimpico».
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