«25100. Destinazione Brescia», il podcast sulla città che non ti aspetti

Un podcast in quattro puntate che racconta Brescia in tutte le sue particolarità e sfaccettature, dal punto di vista di due ragazzi non bresciani
Una veduta di Brescia al tramonto - Foto di Ernesto Cittadini (dalla selezione di Zoom dei nostri lettori)
Una veduta di Brescia al tramonto - Foto di Ernesto Cittadini (dalla selezione di Zoom dei nostri lettori)
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Prima di arrivare qui per lavoro, per noi Brescia era solo una città industriale. Fabbriche, operosità, rigore. Da una parte non siamo stati smentiti. Dall’altra, abbiamo scoperto una città che vive e rivive, nasconde opere uniche, possiede patrimoni culturali e ha una storia millenaria. Per vedere tutto questo, però, è necessario guardare con più attenzione, non fermarsi all’ovvio, ma scavare più a fondo. E, soprattutto, ascoltare. Per questo è nato il podcast «25100. Destinazione Brescia», disponibile su Spreaker, Spotify e le principali piattaforme audio. 

Ci chiamiamo Bianca Terzoni e Lorenzo Buonarosa, siamo studenti del Master in Giornalismo all'Università Cattolica. Siamo stati stagisti in redazione al Giornale di Brescia per due mesi e, prima di settembre, Brescia per noi era una delle tante ricche città della Lombardia. Abbiamo realizzato il podcast «25100. Destinazione Brescia» per andare oltre ad una classica rappresentazione della città. Ci siamo concentrati su cosa c’è davvero di unico. Il tutto non essendo bresciani: un punto di vista che ci ha permesso di conoscere la Leonessa cominciando da zero. 

Le quattro puntate percorrono temi che abbiamo ritenuto fondamentali per raccontare Brescia: 

1) Subrixia: la metropolitana

La metropolitana di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
La metropolitana di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it

La prima puntata si concentra sulla metropolitana di Brescia e, attraverso le parole di Ettore Fermi, l’architetto che ha partecipato alla sua realizzazione, scopriamo la delicatezza e l’impegno di un progetto così grande. La metro bresciana è innovativa, coniuga utilità a bellezza con diverse opere d’arte disseminate al suo interno, ma soprattutto ha convinto gli abitanti della sua importanza e delle possibilità di mobilità urbana che offre.

2) Democratica: l’arte attraverso i secoli

  • Il polittico Averoldi - © www.giornaledibrescia.it
    L'arte a Brescia
  • La street artist bresciana Vera Bugatti - Foto dal profilo Facebook Vera Bugatti Art © www.giornaledibrescia.it
    L'arte a Brescia

La seconda puntata è dedicata all’arte. Un’arte che attraversa tutti i secoli: si parte dalla descrizione del Polittico Averoldi, opera di Tiziano nella Chiesa dei Santi Nazaro e Celso che celebra quest’anno i 500 anni, fino ad arrivare alla street art. Quest’ultima è illustrata attraverso le parole di Giovanni Gandolfi dell’associazione True Quality, che promuove l’arte moderna e i murales nei quartieri periferici della città. Si conclude con un’intervista alla vicesindaca Laura Castelletti, che racconta l’arte di Brescia dal punto di vista amministrativo e suo personale.

3) Anti: il Carmine ribelle e popolare

Il quartiere del Carmine - © www.giornaledibrescia.it
Il quartiere del Carmine - © www.giornaledibrescia.it

Punto cardine della terza puntata è il Carmine, quartiere popolare con una storia di resistenza e ribellione, ora diventato un riferimento per la cultura e la movida notturna. I tratti storici sono raccontati dallo scrittore Marco Ugolini, autore di «Carmine Ribelle». L’episodio prosegue con le testimonianze di due abitanti che il quartiere l’hanno vissuto davvero: Franco e Rashid. Franco ha 90 anni e da quando ne ha diciotto ha sempre lavorato all’autorimessa. Una vita fatta di lavoro con una breve parentesi di carriera nel ciclismo, ma una testimonianza del Carmine di una volta, quando al posto delle auto c’erano ancora le carrozze. Rashid invece viene dal Bangladesh, si è trasferito con la famiglia e aiuta altri immigrati negli iter burocratici. Il Carmine lo vive attraverso gli occhi di chi non è italiano, ma come parte una comunità che accoglie e condivide anche quel poco che ha.

4) Memorie dal sottosuolo: Brescia Underground

  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground
  • La visita nel cuore della città con brescia Underground
    La visita nel cuore della città con brescia Underground

La quarta e ultima puntata si propone di far scoprire la Brescia sotterranea, partendo dall’elemento essenziale per la nostra sopravvivenza: l’acqua. La città, infatti, è attraversata da fiumi, ora coperti. Andrea Busi fa parte di Brescia Underground, associazione nata vent’anni fa con l’intento di esplorare tutto questo mondo sotterraneo, e di farlo conoscere anche a chi ne è incuriosito. Dal suo racconto capiamo cosa significa andare al di là di quello che si vede in superficie. Sottoterra si scopre la Brescia di un tempo che fu, ma che non si distacca completamente dal mondo di sopra, proprio come con la metropolitana. 

A fine del percorso Brescia non è più una semplice città industriale, bensì una città che offre ulteriori spunti per chi la vuole conoscere e vivere. Una città che guarda assieme a Bergamo a Capitale Italiana della Cultura 2023 pronta e fiera come una Leonessa.
 

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