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Vera Bugatti: chi è la street artist bresciana di fama internazionale

In vista del termine dell'opera all'istituto Don Milani di Montichiari, una presentazione dell'artista nata a Brescia
La street artist bresciana Vera Bugatti - Foto dal profilo Facebook Vera Bugatti Art © www.giornaledibrescia.it
La street artist bresciana Vera Bugatti - Foto dal profilo Facebook Vera Bugatti Art © www.giornaledibrescia.it
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Nobilitare la città attraverso l’arte, donarle un nuovo aspetto regalandole colore, con opere che non solo rendono l’ambiente più bello ma che vogliono anche inviare un messaggio, comprensibile da chi è capace di guardare oltre il semplice disegno, una voce muta che urla al tempo stesso.

È questo il significato di street art, fare arte, esprimere il proprio pensiero su un argomento e dargli forma, non su carta, ma su muri, treni, basculanti di negozi e in molti altri luoghi, in cui possano essere visibili a tutti. Non perché venga visto durante una visita, come si farebbe in un museo, ma perché camminando in mezzo alla strada te lo ritrovi davanti, facendo sorgere in te stesso domande spontanee.

È di questo che si occupa Vera Bugatti, street artist bresciana, classe 1979, conosciuta a livello internazionale, in questi giorni al centro del dibattito del murale all'istituto Don Milani, la scuola superiore di Montichiari che non «si sente rappresentata da codesta iniziativa».

Chi è Vera Bugatti?

Dopo la laurea in Conservazione dei Beni Culturali all’Università degli Studi di Parma, ha lavorato presso il Settore Affari Museali del Comune di Cremona e al Sistema Museale della Valle Trompia.

È stata assegnista di ricerca della B.A.M. di Mantova, la fondazione che si occupa del patrimonio artistico, storico, culturale ed ambientale del territorio di Mantova. Ha collaborato con le redazioni di Venezia Cinquecento (Università Ca’ Foscari di Venezia) e di Stile Arte e ha partecipato a mostre personali e collettive. Ha vinto il terzo Concorso Nazionale di Pittura del Premio Emilio Rizzi ed eseguito alcuni dipinti per il film L’Abbuffata di Mimmo Calopresti.

Le opere nel Bresciano

Le sue opere sono comparse in tutta Europa, negli Stati Uniti, in Messico, negli Emirati Arabi, in India e in molti altri stati, così anche Brescia ha avuto l'onore di ospitare le opere di un'artista di casa, di fama internazionale. I muri di edifici, parte integrante del tessuto urbano e dunque della quotidianità dei cittadini, lasciano così che l’arte irrompa nella loro vita, portando nuovi stimoli.

Il primo è del 2019. La vecchina di Sanba, premiato da Widewall tra i 55 top murales dell’anno. «Aut Aut», il murale realizzato in via Abbazia, nel quartiere San Bartolomeo di Brescia, in cui una donna anziana regge una bilancia con da una parte il cuore e dall’altra il denaro, in cui il peso pende dalla parte dei soldi, dell’avere e non dalla parte delle relazioni, dell’essere.

«Aut Aut» il murale realizzato in via Abbazia, a San Bartolomeo - © www.giornaledibrescia.it
«Aut Aut» il murale realizzato in via Abbazia, a San Bartolomeo - © www.giornaledibrescia.it

Il secondo è del 2021. Il murale sulla facciata della sede dell’Associazione Artigiani in via Cefalonia che vuole rappresentare il passaggio di testimone dal saper fare della tradizione alle nuove competenze e professioni.

Il murale sulla facciata della sede dell’Associazione Artigiani in via Cefalonia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il murale sulla facciata della sede dell’Associazione Artigiani in via Cefalonia - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it

Del 2021, ci sono anche una terza e un quarta opera: «Tempus Edax Rerum» il Ghandi di Botticino, collocato su una parete di roccia nelle cave di marmo, e «Handala è tornato a casa», un’opera nata in occasione dell’inaugurazione del ristorante palestinese Dukka in via Musei 9/B, in pieno centro storico, accanto alla chiesa di S. Faustino in riposo.

La quinta opera è quasi giunta al termine in vista dell’inaugurazione del 17 luglio. «Giustizia, pace, solidarietà e diritti umani» è il tema selezionato dagli studenti dell'istituto Don Milani di Montichiari tra le varie proposte avanzate dall'artista che, pur lavorando di solito in piena libertà, ha deciso di fare un'eccezione. E proprio la scuola superiore, tramite dichiarazioni della dirigente scolastica, ha detto di non sentirsi rappresentato dall'iniziativa, in quanto il messaggio che vuole trasmettere l'opera non è ritenuto in linea con la mission della scuola. In tutta risposta, la Pro loco città di Montichiari, committente del murale, e l’assessore Angela Franzoni, hanno evidenziato che l’opera non ha come finalità quella di ergersi a simbolo della scuola o di rappresentarla, ma è un regalo ai monteclarensi in occasione del 25esimo compleanno dell'associazione.

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