Bassa

Al polo vaccinale gli studenti traducono i moduli in russo

Il Don Milani di Montichiari aiuta ancora una volta i profughi Lo fa grazie all’impegno delle classi IV e V C del linguistico
Lo striscione appeso a scuola per invocare la pace - © www.giornaledibrescia.it
Lo striscione appeso a scuola per invocare la pace - © www.giornaledibrescia.it
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Gli studenti dell’Istituto superiore Don Milani di Montichiari stanno contribuendo, come traduttori, all’iter di accoglienza dei profughi ucraini: hanno infatti collaborato con il polo vaccinale di Lonato del Garda traducendo in lingua russa i moduli e le certificazioni per i profughi che si sottopongono alla profilassi per il Coronavirus.

In particolare, tale contributo è stato richiesto agli alunni delle classi quarta e quinta C del liceo linguistico monteclarense che studiano, appunto, il russo, lingua conosciuta da numerosi ucraini.

L’attività di traduzione si è svolta venerdì e sabato scorsi, con la guida della professoressa Greta Ambrogi, in modo che il polo avesse la documentazione disponibile subito: essa consiste negli atti attraverso cui si chiede alle persone ucraine di inserire dati anagrafici, informazioni sul luogo di provenienza, le clausule per accedere al servizio, il luogo in cui alloggeranno in Italia e le modalità che hanno seguito per raggiungere il nostro Paese.

Il lavoro è stato anche visionato dalla docente madrelingua russa Sviatlana Siarheyeuna Auramenka.

Un’esperienza di servizio, questa, che si aggiunge alle iniziative firmate «Don Milani» già messe in campo per dimostrare solidarietà alla popolazione ucraina e il ripudio della guerra. Per citarne alcune: la raccolta di beni di prima necessità in collaborazione con il Grimm, la realizzazione ed esposizione di manifesti e striscioni per dire «No alla guerra» e, contestualmente l’esposizione nell’atrio di un’opera realizzata su un lenzuolo da studenti che hanno rivisitato il famoso «Quarto Stato» inserendo la bandiera della pace e il motto, identitario per l’Istituto, «I care». La traduzione dei moduli ha rappresentato però anche una esperienza formativa, e gli studenti intendono ringraziare la dirigenza e il polo vaccinale di Lonato per aver dato loro questa possibilità.

«Stiamo rispondendo all’emergenza nelle modalità che possiamo concretizzare come scuola - spiega la vicepreside Debora Ventura -. Un nostro ex collega è impegnato come volontario al polo vaccinale e ci ha segnalato l’esigenza dei profughi di avere moduli tradotti, così ci siamo mobilitati e in 48 ore, grazie all’impegno di studenti e docenti, si è provveduto a fornire la traduzione.

Ciò ha consentito agli alunni di collaborare col territorio per la risoluzione di una problematica in emergenza, applicando il loro studio, e di dimostrare vicinanza. Inoltre, potrebbe esserci anche una ulteriore collaborazione che veda gli allievi impegnati al polo anche in qualità di interpreti».

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