Giornata regionale per le montagne: un’opportunità per chi ci vive e lavora

Si celebra oggi la ricorrenza istituita nel 2020 dal Pirellone. L’assessore Sertori: «Vogliamo incentivare strategie di sviluppo locale per far crescere i territori»
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La Giornata Regionale della Montagna
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La montagna è un bene da tutelare. Una frase sentita mille volte, soprattutto quando episodi più o meno spiacevoli colpiscono le località d’alta quota. Ma ricorrente anche quando si parla del patrimonio naturalistico e paesaggistico di un territorio.

La montagna in effetti è proprio questo: un capitale (culturale oltre che economico) da preservare. Meglio se tutto l’anno, con azioni mirate e iniziative dedicate alla gestione delle risorse. In Lombardia - dove le zone montuose rappresentano il 41% della superficie totale - nel 2020 è stata istituita dal Pirellone la Giornata regionale per le montagne. Si festeggia, ormai da quattro anni, ogni prima domenica di luglio: la data simbolica scelta come apertura della stagione turistica nelle valli lombarde. Valorizzare e sensibilizzare, dunque, con progetti dedicati allo sviluppo sostenibile, per un turismo più consapevole e la salvaguardia di alcune delle più importanti riserve naturali del nostro Paese.

Mucche al pascolo accanto a un bivacco - © www.giornaledibrescia.it
Mucche al pascolo accanto a un bivacco - © www.giornaledibrescia.it

La Regione sa che la montagna è una ricchezza. Una giornata dedicata rappresenta infatti un passo verso la sua difesa: un gesto simbolico per rendere consapevoli i cittadini, ma anche un’occasione per mettere in campo una serie di interventi pratici e molto concreti.

«Sono tante le azioni regionali realizzate dal mio assessorato - spiega Massimo Sertori, assessore regionale alla Montagna -: negli ultimi anni ha destinato ai territori montani importanti investimenti, anche con risorse autonome regionali. La strategia aree interne ha individuato 14 zone per la programmazione europea 2021/’27, di cui 12 in ambito montano. In particolare, per la provincia di Brescia, sono state individuate 3 aree interne: Valtrompia, Valcamonica e Valsabbia-Alto Garda.

Importanti sono però anche le iniziative dedicate agli operatori sul territorio. Per rendere l’idea la Lombardia può contare su quasi 200 rifugi, di questi oltre 40 sono nel Bresciano: «Abbiamo attivato un numero cospicuo di bandi - precisa Sertori -: ci sono quelli relativi agli itinerari e ai rifugi, ma anche il bando Valli Prealpine e il bando terrazzamenti».

In campo c’è anche il disegno di legge per «il riconoscimento e la promozione delle zone montane», che si concentra prevalentemente sui servizi essenziali, come sanità e istruzione. «Voglio sottolineare l’importanza del ruolo delle Regioni nella definizione della strategia - evidenzia l’assessore regionale -: sono gli enti che lavorano in maniera più diretta con il territorio montano e dunque conoscono meglio le sue specificità».

Fondamentali sono i fondi destinati dal Pirellone agli enti, istituzionali o privati, che operano quotidianamente nelle valli lombarde. «Sono misure utili per chi investe - evidenzia Sertori -, con l’indicazione di avere attenzione alle risorse di vario ordine, ambientali, paesistiche, culturali, sociali ed economiche che le zone montane e i singoli territori offrono. Questo è uno degli elementi importanti della strategia per le aree interne: attivare leve per lo sviluppo locale a partire dalle risorse delle singole zone».

Nell’ambito della giornata dedicata alla montagna, il Consiglio regionale ha deciso di finanziare (con 60mila euro) sette progetti, tra questi ce ne sono anche due bresciani: uno della sezione cittadina del Club alpino italiano e uno della Cooperativa AbiBook.

Tra fiori e pietre in Valcamonica - © www.giornaledibrescia.it
Tra fiori e pietre in Valcamonica - © www.giornaledibrescia.it

Ma la Regione ha deciso di finanziare (con circa 1 milione e 500mila euro) anche 20 progetti bresciani per i piccoli bacini e i sistemi di raccolta delle acque. «Il problema dell’acqua è emerso con particolari criticità nelle aree montane e per quelle attività economiche che garantiscono un presidio del territorio. Per questo motivo abbiamo voluto avviare un bando che potesse sostenere gli investimenti utili allo stoccaggio di un bene così prezioso», conclude l’assessore regionale Sertori. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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