L'INCONTRO
Valtrompia, un progetto per la comunità energetica rinnovabile più grande d’Italia

Da sinistra Federica De Luca, Massimo Ottelli e Ilaria Bresciani - © www.giornaledibrescia.it
Il conflitto Russia Ucraina ha messo in luce quanto la dipendenza energetica dal gas russo sia un fattore di debolezza per l’Europa, per l’Italia, ma soprattutto per le imprese (e le famiglie) della nostra provincia, un territorio fortemente energivoro. E ha rafforzato la convinzione che l’obiettivo della transizione ecologica è un tema da affrontare in modo urgente per contrastare l’emergenza climatica, la lotta all’inquinamento, ma anche per evitare di essere esposti a rischi geopolitici e ad una volatilità dei prezzi rischiosa per le nostre imprese.
Ci sono anche questi temi a fare da sfondo all’ambizioso progetto lanciato ieri nella sala assembleare della Comunità Montana di Valle Trompia: la creazione della Cer, Comunità Energetica Rinnovabile, più grande d’Italia. All’incontro, promosso dall’ente montano in collaborazione con Weproject e FastZero (l’iniziativa aveva il patrocinio di Confindustria Brescia e dell’Azienda Servizi Valtrompia), erano presenti sindaci, rappresentanti delle amministrazioni pubbliche e imprenditori.
Il progetto
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un innovativo strumento a disposizione di cittadini, enti locali, piccole e medie imprese che si alleano per dotarsi di impianti destinati a produrre energia da fonti rinnovanili.
Oltre al contributo in termini di aumento di quota di produzione da fonti rinnovabili le Cer rappresentano infatti un modello di produzione diffusa e partecipata di energia nel quale i cittadini superano lo steccato dell’essere solo consumatori. «Si tratta di una formula di gestione dell’energia dal basso - spiega l’ingegner Ilaria Bresciani, partner di Weproject, il partner tecnico che affianca e facilita nel percorso di costituzione della Cer -. Le Comunità possono avere anche centinaia o migliaia di aderenti con impianti condivisi per la produzione di energia. Un modello energetico a chilometro zero che permette ai componenti di passare da un ruolo di consumatori passivi a prosumer e godono potenzialmente di una parte dei benefici dei produttori».
I fondi a disposizione
Gli incentivi per avviare le Comunità energetiche sono importanti. «Nel prossimo triennio la Regione Lombardia stanzia circa 22 milioni per aiutare le Comunità sul territorio - spiega Elena Colombo dirigente di Regione Lombardia. A giorni verrà aperto lo "sportello" per raccogliere le manifestazioni d’interesse». A queste risorse si aggiungono quelle del Pnrr che ammontano a circa 2,2 miliardi a livello nazionale per i Comuni con meno di cinquemila abitanti; infine ci sono le risorse del Fondo europeo per lo sviluppo: in Lombardia circa 55,5 milioni.
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