Le imprese a Salvini: «Autostrada della Valtrompia, bisogna accelerare»

Quattordici associazioni di categoria hanno scritto al ministro. «Vogliamo sapere i tempi dell’opera»
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AUTOSTRADA VT, QUALI TEMPI?
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Egregio ministro Matteo Salvini, venga in Valtrompia per visitare il cantiere dell’autostrada, così da verificare i ritardi. Non solo. Ci faccia finalmente sapere, come era stato promesso a inizio anno, quali sono i tempi per realizzare l’opera. Infine, cambi il commissario straordinario.

È questo il senso della lettera che i presidenti di quattordici associazioni di categoria hanno inviato al ministro delle Infrastrutture e per conoscenza ai parlamentari bresciani. Una missiva cortese nella forma, severa nella sostanza.

Alla fine di gennaio, al ministero a Roma, si tenne un tavolo tecnico per fare il punto della situazione e accelerare i lavori, presenti Salvini, politici, amministratori locali, Confindustria Brescia, Anas e Arpa. Da quella riunione i bresciani uscirono rassicurati, con la promessa da parte del commissario straordinario nominato dal Governo la scorsa estate, Eutimio Mucilli, di presentare entro due settimane il cronoprogramma aggiornato delle opere, tenuto conto delle criticità incontrate.

«Speravamo nel cambio di passo», scrivono ora le associazioni. Tuttavia, «nulla è cambiato: non abbiamo visibilità del cronoprogramma e la cantierizzazione dell’opera, anziché accelerare, rallenta». Nel frattempo, commentano delusi i presidenti, «la comunità assiste a questa inerzia e subisce i danni della mancata» costruzione del raccordo autostradale Concesio-Sarezzo.

L’apertura del primo cantiere, attesa da decenni, risale al 2020, ma la consegna delle aree da parte dell’Anas alla impresa Salc è del 17 giugno 2021. Da allora si sono susseguiti diversi intoppi, compresa la necessità di bonificare alcuni siti. Giusto un mese fa sono state calate le travi per il nuovo ponte sul Mella a Concesio, in via Nicolini, per collegare due aree di cantiere. Un’opera accessoria per accelerare i lavori, che però non procedono come sperato.

Interventi

Non è certo la prima volta che le categorie economiche bresciane intervengono per sollecitare la nuova infrastruttura, negli anni declassata da autostrada a bretella. Decine e decine di appelli, perché, ricordano ancora nella lettera al ministro Salvini, essa «rappresenta un’opera essenziale per la mobilità di persone e merci all’interno della provincia, consentendo di fluidificare i flussi di traffico da e verso le principali direttrici già esistenti e migliorando l’impatto ambientale che gli attuali spostamenti su gomma determinano nell’intera Valtrompia a discapito della comunità locale».

Le quattordici associazioni, che riuniscono oltre 40mila imprese, insistono affinché si cambi «approccio rispetto alla gestione dell’opera». Chiedono che venga finalmente risolto il punto critico che provoca lo stallo, superando «il vicolo cieco evidente che caratterizza il rapporto fra Anas e Salc». Secondo le associazioni di categoria bisogna «ripensare l’assetto fin qui assicurato nell’attribuzione del Commissariamento dell’opera». Che non può essere rivestito da un dirigente dell’Anas (parte in causa), sia pure capace, come l’ing. Mucilli. Serve discontinuità: «Solo così riteniamo si possa definitivamente sbloccare l’opera e assicurare la definitiva e completa cantierizzazione».

L’appello

Matteo Salvini a Villa Carcina nel 2021 © www.giornaledibrescia.it
Matteo Salvini a Villa Carcina nel 2021 © www.giornaledibrescia.it

I presidenti delle associazioni si rivolgono a Salvini «fiduciosi che ascolti il nostro accorato appello e agisca di conseguenza». Quindi l’invito e l’auspicio: venga «insieme al vice ministro Edoardo Rixi a prendere direttamente visione dello stato dell’arte del cantiere in essere, visitandolo quanto prima. In quella occasione - chiudono - auspichiamo che vogliate e possiate presentare il cronoprogramma delle attività» e relativo calendario «alla comunità territoriale e a tutte le nostre categorie economiche». Più volte nei mesi scorsi Salvini era intervenuto, promettendo il massimo impegno per la bretella della Valtrompia.

L’opera

Il 16 luglio del 2021, un mese dopo la consegna completa del cantiere dall’Anas alla Salc, Salvini, allora segretario della Lega, aveva visitato il sito di Concesio: «Con la Lega al Governo le opere si fanno», disse.

Autostrada della Valtrompia: ecco il progetto
Autostrada della Valtrompia: ecco il progetto

Il raccordo, circa dieci chilometri, avrà una sola corsia per senso di marcia, senza caselli e pedaggi: in pratica una tangenziale per togliere il traffico dai centri abitati. Parte da Concesio, sulla Sp19, e prevede la galleria artificiale San Vigilio (lunga 490 metri), due ponti sul Mella e due sui torrenti Faidana e Valgobbia, due viadotti e la lunga galleria (3,5 chilometri) da Villa Carcina a Sarezzo, con svincolo fino all’imbocco di Lumezzane.

L’importo dei lavori è di 258 milioni, 219 a carico dell’autostrada Serenissima, che deve girarli all’Anas (che copre il resto) con il procedere dei cantieri. Storia lunga. Per la cronaca, la prima volta in cui si propose lo studio di una nuova strada fra Gardone Vt e Brescia fu nell’ottobre del 1951, in un convegno a Tavernole dall’Ente provinciale per la Montagna bresciana. 

La comunità montana

Basta avere due occhi e frequentare un minimo la Valtrompia per vedere che i lavori del raccordo autostradale non stanno di fatto avanzando. A confermarlo c’è anche Massimo Ottelli, il presidente della Comunità montana. L’ente comprensoriale ospita periodicamente il tavolo tecnico di coordinamento che ha il compito di tenere monitorata l’evoluzione dell’opera. «I lavori non procedono - sottolinea Ottelli - questo è sotto gli occhi di tutti».

Secondo quanto riferisce il numero uno di Comunità montana «lo stato di avanzamento non va oltre il 12%, nonostante il via all’intervento risalga ormai a 4 anni fa». La realizzazione del raccordo procede a passo di lumaca e lo stesso Ottelli si schiera con le realtà che hanno deciso di rivolgere l’ennesimo, accorato, appello a Roma. «Se 14 associazioni di categoria scrivono al ministro Salvini vuol dire che c’è preoccupazione rispetto all’andamento dei lavori - osserva -: personalmente condivido la loro posizione e, anzi, come istituzione siamo i primi a essere preoccupati, vedendo come ancora oggi le dinamiche riguardo il progetto esecutivo non siano fluide, quando invece dovrebbe trattarsi di una cosa ormai decisamente più spedita». 

Il paradosso? «A conti fatti l’opera che deve essere sviluppata, cioè il raccordo autostradale in sé, ancora non è stata abbozzata - spiega il presidente dell’ente comprensoriale -. Basti pensare che persino alcune opere propedeutiche, che sono quelle in via di realizzazione in questi primi anni, non solo non hanno ancora trovato compimento, bensì manca addirittura la loro definizione». Ottelli cita a questo proposito i due campi base che dovrebbero trovare casa a Sarezzo e al Termine, a proposito dei quali confessa, per dare un’idea dei ritardi, che «alcune aree non sono ancora state espropriate, dal momento che sussistono dei problemi al riguardo».

Ma contro cosa, in sostanza, continua a inciampare il raccordo? «È evidente che c’è qualcosa che non funziona tra la stazione appaltante, l’Anas, e quella appaltatrice» taglia corto. Bene, invece, il lavoro di Arpa, «che è molto attiva e, all’occorrenza, è in grado di darci risposte in tempi ragionevoli». (di Barbara Fenotti)

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