Valsabbia

Valanghe al Gaver: con due milioni il rischio sarà minimo

Li stanzia la Regione. Verranno usati per proteggere il primo tratto di «Canal rot» a Bagolino
Il primo paravalanghe del «Canal rot» inaugurato due anni fa - © www.giornaledibrescia.it
Il primo paravalanghe del «Canal rot» inaugurato due anni fa - © www.giornaledibrescia.it
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Si chiama «Canal rot» perché a un certo punto si divide in due. Scende ripido dalle balze della Misa che sovente faticano a trattenere il manto nevoso, arrivando a scaricare pesanti slavine. Pericolo che il più delle volte riesce a raggiungere la Provinciale 669 che passa proprio di lì per raggiungere il Gaver, dopo Valdorizzo. A volte scarica in un troncone a volte nell’altro. Lo sfogo più a valle è stato protetto con una galleria paravalanghe conclusa ed inaugurata un paio di anni fa. Quello a monte invece, quando la neve si è accumulata e la temperatura sale, continua a fare paura e a impedire il regolare transito dei veicoli per la stazione sciistica valsabbina del Gaver.

La svolta

Sembrava che questa situazione dovesse durare ancora a lungo. Invece no: è di questi giorni la decisione di finanziare con due milioni di euro una soluzione che potrebbe essere definitiva. «In Regione hanno capito che qui ne andava della sopravvivenza del Gaver come stazione sciistica invernale - conferma il sindaco Gianzeno Marca -. Così hanno inserito l’opera da noi richiesta nel piano “Rilancio Regione”, che è il vecchio “Marshal”: un nuovo paravalanghe per la seconda parte del Canal rot, che quando ci sarà porrà fine a una sofferenza viabilistica che dura da mezzo secolo».

Non esagera il sindaco. Quella del Gaver sembrava infatti una maledizione: quando era il bello che nevicava, la stazione doveva chiudere per il rischio valanghe. Così per settimane intere, sotto Natale, a Capodanno. «Rimarrà, come sempre in montagna, il rischio in caso di eventi eccezionali, quando di neve ne scendono metri e metri, ma la normalità sarà di una strada finalmente sicura», aggiunge Marca. Sembra insomma che il Gaver possa essere finalmente pronto al rilancio turistico anche in chiave invernale, a beneficio di tutta la zona.

I tempi? «Entro giugno dovremo presentare un cronoprogramma accurato, insieme a un progetto definitivo, poi affronteremo tutte le alte procedure. Almeno in teoria l’opera dovrebbe essere conclusa entro il 2024, speriamo di farcela e che non si rendano necessarie proroghe». A Bagolino «Rilancio Regione» ha portato anche soldi per il rifacimento di Ponte Vaia, Ponte Selva e del vecchio tratto della 669 che da Ponte Prada porta al centro abitato.

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