Valsabbia

Prelievo di acqua dall'Idro, i Comuni del lago sono pronti a un'azione legale

Lo rende noto il Protocollo d'Intesa con un comunicato. La contestazione è per danni all'ambiente, alla salute pubblica e all'economia
Il lago d'Idro in secca - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il lago d'Idro in secca - Foto © www.giornaledibrescia.it
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I Comuni del lago d’Idro e le associazioni dicono basta al prelievo di acqua dall’Eridio per contrastare l’impatto della siccità sull’agricoltura e sono pronti a intraprendere un’azione legale che contesta la decisione di abbassare i livelli del lago.

La notizia arriva alla vigilia della chiusura delle operazioni di deflusso straordinario del lago d’Idro prevista per domani. A renderla nota con un comunicato datato il 16 luglio è il Protocollo d’intesa dei Comuni del lago d’Idro, nato nel 2021, che comprende Anfo, Bagolino, Bondone (Trento), Idro e la Federazione Associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro.

Gli enti si oppongono alla scelta di interrompere il deflusso ecologico del lago assunta dall’Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) dopo la conferenza dei servizi del 7 luglio presso la sede della Comunità Montana di Valle Sabbia. In quell’occasione l’Aipo aveva stabilito che il lago d’Idro si sarebbe dovuto abbassare di mezzo metro sotto il livello minimo, stabilito a quota 367,20 metri sul livello del mare. Si è trattato di un compromesso tra le forze politiche, dato che gli agricoltori avevano chiesto di poter abbassare il lago addirittura di un metro e venti. Il piano prevedeva poi di permettere al lago di riprendere quota dopo sabato 16 luglio così da tornare a 367,20 metri entro il 20 luglio. 

Secondo il Protocollo d’intesa, quest’azione ha causato «danni, al momento incalcolabili, al patrimonio ambientale del lago d’Idro», cioè al biotopo, alla fauna acquatica e alla qualità dell’acqua. Ma ha inficiato anche la «salute pubblica, che può subire danni dall’incile ridotto a palude» e l’«economia dei quattro Comuni del lago, che vive soprattutto grazie al fenomeno turistico, ma che con questo abbassamento del lago ha subito un gravissimo contraccolpo, con il battello impossibilitato a svolgere la sua attività, e con ogni altro aspetto facilmente immaginabile, non ultima l’incognita sulle presenza negli anni futuri, previsione seriamente compromessa dal danno all’immagine causato da tutta questa situazione».

Per tutte queste ragioni, i sindaci firmatari e il presidente della Federazione fanno sapere che è «allo studio un’azione legale per individuare le precise responsabilità della decisione di cui sopra» e che «contemplerà anche un risarcimento dei danni».

Nei prossimi giorni, inoltre, verrà diffuso un avviso per una manifestazione che il Protocollo d’intesa sta organizzando per il 31 luglio alle 18 a Idro, in difesa del lago e del fiume Chiese.

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