Valsabbia

Livemmo non ha ancora risolto il suo problema principale con il Pnrr

Non si trova personale per realizzare i progetti finanziati con 18,5 milioni di euro, ha spiegato il sindaco di Pertica Alta
LIVEMMO, IL PUNTO SUL PNRR
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Sulla carta è come vincere al superenalotto. Nella pratica però le cose sono molto più complicate soprattutto se manca chi si occupa di gestire la vincita. È quello che succede a Livemmo, uno dei borghi selezionati per ricevere quasi venti milioni del Piano nazionale di ripresa e resilienza, dove il problema principale resta quello ricorrente da quando è cominciata questa storia: manca il personale per realizzare i progetti.

La difficoltà è condivisa da molti altri piccoli comuni assegnatari dell’investimento da 1,02 miliardi di euro per il rilancio dei borghi, da impiegare tassativamente entro il 2026. Livemmo, frazione di Pertica Alta con 196 residenti, è diventato il caso simbolo in terra bresciana perché è quello che ha ottenuto il finanziamento più corposo: 18,5 milioni di euro. «Il percorso è lungo, ma siamo riusciti ad affidare quasi tutti i progetti e su alcuni, che non richiedono autorizzazioni particolari, siamo a buon punto - aggiorna il sindaco Giovanmaria Flocchini davanti alle telecamere di Teletutto -. Siamo però ancora carenti sul personale. Ad oggi abbiamo assunto una persona con contratto interinale, ma gli ultimi bandi sono andati completamente deserti». Il nodo quindi sollevato già un anno fa si ripropone: servono professionalità amministrative e tecniche, che al momento non si trovano nonostante il supporto assicurato dalla Comunità Montana della Valsabbia. 

Per capire come procedere e affrontare le criticità Flocchini fa la spola tra Pertica Alta e Roma: «Ci sentiamo da remoto una volta al mese, e a volte mi capita di andare di persona, con gli uffici del ministero della Cultura, cui fa capo l’investimento per l’attrattività dei borghi - racconta Flocchini -. Il confronto è costante anche con Regione Lombardia e Anci: cerchiamo di trovare soluzioni in questo iter che è parecchio complicato». Il primo cittadino, però, non è uno abituato a lamentarsi e quindi rassicura: «Lavoriamo perché questa del Pnrr è una sfida importante da raggiungere per il nostro territorio».

I tempi

A preoccupare il sindaco sono i tempi abbastanza serrati delle scadenze, ma la dedizione è molta: «A ottobre partiremo con gli interventi al campo sportivo, con la sistemazione del Municipio e con la copertura telefonica, che dovrebbe esserci per l’autunno» spiega Flocchini. I primi due progetti più nello specifico prevedono la trasformazione dei due grandi capannoni accanto al campo sportivo, dismessi da tempo, in centro congressi, uffici, spazi per le start up legate al turismo, all’artigianato, alle attività espresse dal territorio, e la ristrutturazione del vecchio municipio, che già ospita tre alloggi, per ampliare l’accoglienza. «Ci siamo poi dati come deadline novembre e dicembre per fare partire i lavori. La gara più importante, quella per il recupero dell’area artigianale, andrà probabilmente in primavera» dice ancora il sindaco. 

I ritardi non riguardano però solo Livemmo: secondo l’indicatore di avanzamento dei progetti elaborato da Open Polis a oggi è stato completato il 20% dei lavori di questa misura a fronte di una previsione del 53,3% per la fine di questo trimestre. 

Cosa prevede la misura

L’investimento «attrattività dei borghi» è un intervento dedicato al rilancio turistico di piccoli centri in Italia per cui è previsto un finanziamento di 1,02 miliardi di euro gestito dal ministero della Cultura. L’obiettivo è rigenerare i borghi partendo dalla valorizzazione del loro patrimonio culturale esistente, sostenendone lo sviluppo sociale ed economico.

I progetti finanziati sono 229 in 288 comuni di tutte le regioni. Per quanto riguarda le risorse, attualmente sono stati assegnati 796,2 milioni di euro, di cui 59,4 milioni ciascuna alla Sicilia e alla Campania, 52 milioni alla Lombardia. 

I progetti finanziati nel Bresciano

Oltre a Livemmo, in provincia di Brescia sono risultati assegnatari per questa misura anche Villachiara, Capo di Ponte, Cerveno, Losine, Gardone Riviera, Tignale e Valvestino. Stando alle informazioni aggiornate all’1 marzo 2023 su Italia Domani, il sito ufficiale del Pnrr, a Villachiara le risorse (1,6 milioni di euro) sono destinate alla rigenerazione del borgo, alla progettazione strategica e alla conservazione del patrimonio e all’aggiornamento infrastrutturale. I tre comuni camuni riceveranno insieme 2,56 milioni di euro per il parco archeologico, la pieve di San Siro, il museo, la biblioteca e il campo da calcio di Cerveno, e la casa delle suore di Losine.

La stessa cifra è riservata complessivamente a Gardone Riviera, Tignale e Valvestino, e andrà ripartita tra la valorizzazione dell’ex Casinò, la riqualificaziuone dell’ex Ipssar e della Villetta Gibertini, la realizzazione a Tignale di un teatro all’aperto, una sala per lo smart working, una nuova biblioteca e alla musealizzazione della chiesa di San Pietro, e infine a Valvestino per il recupero delle ex scuole di armo e della canonica.

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