Dalla Bibbia alla macchina Enigma: la crittografia raccontata a Brescia

Fino a lunedì 27 la «Settimana della scienza» dell’Università Cattolica di Brescia propone incontri e spettacoli tra storia e tecnologia: da Turing alla comunicazione con gli «alieni» fino ai codici segreti della Germania nazista
La macchina Enigma
La macchina Enigma
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Cosa accomuna Giulio Cesare e le criptovalute? Cosa la Germania nazista, il bresciano Giovan Battista Bellaso e il protocollo https per internet? Tutti hanno utilizzato la crittografia. Questo insieme di tecniche, che hanno lo scopo di mascherare un messaggio alfabetico o numerico in modo che chiunque lo legga non possa capirne il contenuto tranne il destinatario, affondano le radici nella storia dell’Uomo.

Noto è l’esempio del cifrario di Cesare per mantenere i contatti con i suoi soldati, decisamente più antico ma meno conosciuto è il metodo Atbash – capovolgeva l’alfabeto – di cui si ha traccia addirittura nella Bibbia nel libro di Geremia. Il bresciano Bellaso invece, vissuto nel ‘500 e del quale si hanno poche notizie biografiche, fu uno studioso nell'ambito della crittologia, autore di numerose opere sul tema.

«Si tratta di un argomento estremamente trasversale che coinvolge molti ambiti del sapere – spiega Alessandro Musesti, professore ordinario di Fisica matematica alla facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia –, con la matematica che ha assunto un ruolo centrale, dato che gli algoritmi crittografici, oggi alla base di applicazioni come WhatsApp o Telegram, si fondano su principi di algebra, geometria e informatica».

Ecco quindi che proprio la Facoltà della Cattolica ha voluto dedicare al tema la «Settimana della scienza», prima edizione dell’iniziativa iniziata oggi, martedì 21, e destinata a protrarsi fino a lunedì 27 ottobre (per partecipare è necessario iscriversi via mail a eventi.brescia@unicatt.it; per informazioni: 030 2406 501).

«Negli anni passati abbiamo organizzato alcune iniziative e cicli di conferenze della durata di più giorni, ora abbiamo deciso di fare un passo ulteriore con la Settimana della scienza – evidenzia Musesti –. Il nostro auspicio è di riuscire a riproporre un evento simile, scegliendo ogni volta un tema che possa essere analizzato da diversi punti di vista».

Il professore Alessandro Musesti
Il professore Alessandro Musesti

La Settimana

Ma rivolgendosi a tutta la cittadinanza, la sfida dell’iniziativa è riuscire a spiegare a un vasto pubblico un argomento tecnico quale quello della crittografia. «Ecco perché abbiamo scelto forme comunicative diverse» conferma il professore: oltre alle classiche conferenze, compresa una singolare lezione di Enrico Barbierato su come poter «parlare con gli alieni» (venerdì 24 nel campus di via Garzetta), è previsto anche uno spettacolo teatrale dedicato ad Alan Turing, il padre del computer. L’appuntamento è alle 10 di giovedì 23 nel teatro del campus.

Enigma

Turing che indirettamente sarà protagonista di un’altra iniziativa clou, il faccia a faccia con la macchina Enigma. «A prima vista sembra una vecchia macchina da scrivere, ma presenta, oltre ai tasti delle lettere, anche una serie di spie luminose e, in alto, alcuni rotori posti all’inizio della composizione del messaggio che, continuando a cambiare posizione ad ogni pressione dei tasti, mutavano il cifrario della codifica» racconta Musesti.

Lo strumento venne utilizzato durante la Seconda guerra mondiale dalla Germania per nascondere i suoi messaggi. Dei matematici polacchi furono i primi a decifrarne i codici, aprendo la strada alla successiva costruzione del primo computer ad opera del team di Turing. Ebbene, un esemplare funzionante di questa macchina, messo a disposizione dal collezionista Mauro Fattori, sarà esposto e utilizzata a Brescia nelle due sedi della Cattolica di via Trieste 17 e via della Garzetta 48.

«La conoscenza di questi argomenti è fondamentale per garantire la sicurezza nell’uso dei mezzi digitali – conclude Musesti –. Lo scopo dei nostri corsi triennali è proprio questo: fornire gli strumenti per capire come funzionano i sistemi e gli algoritmi, per assicurarsi che esista la possibilità di studiarli e comprenderli». Con la Settimana della scienza anche i non addetti ai lavori potranno avvicinarsi a questo tema anche i cittadini, studenti in primis.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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