Cultura

Renga accusato di sessismo: «Mi ferisce essere strumentalizzato»

Bufera web sul bresciano dopo le sue dichiarazioni al Dopofestival. «Non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo vedere le cose»
Francesco Renga sul palco dell'Ariston - Foto Ansa
Francesco Renga sul palco dell'Ariston - Foto Ansa
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Bufera web su Francesco Renga. Ieri, durante la sua partecipazione al Dopofestival, ha proposto la sua analisi sul perché ci siano solo sei donne al Festival su 24 artisti in gara: «La voce maschile è più armoniosa, più gradevole; invece, le voci femminili aggraziate, belle, dolci sono sicuramente poche, molte di meno di quelle maschili».

Un passo falso che gli è costato la gogna mediatica e che lo ha costretto a fare un passo indietro. «Ieri nel cercare di esprimere un concetto tecnico mi sono incartato e ho finito per dire una cosa sbagliata - ha spiegato questa mattina -. Capita. E me ne scuso. Tengo solo a sottolineare che le donne sono il centro della mia vita e accusarmi di sessismo significa strumentalizzare un’opinione».

Renga ha poi aggiunto che «la polemica è il sale dei dibattiti e mi dispiace averla incendiata esprimendo male un pensiero. Se dico che per una questione di frequenze una voce femminile sia più rara e per questo anche più preziosa, accetto che ci sia chi non la pensa come me, ma mi ferisce chi va oltre tirando il ballo il sessismo. Ci tenevo a chiarire perché sul tema uomo-donna, che è decisamente più alto di un dibattito sulle frequenze vocali, non accetto strumentalizzazioni. Spero che le persone in buona fede capiranno che non c’è nulla di più lontano del maschilismo nel mio modo vedere le cose. Tutto qua».

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