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L’orso preistorico riprende vita al Museo archeologico di Gavardo

Viaggio emozionale al Mavs: i reperti del passato si animano grazie a proiezioni, suoni e ricostruzioni in alta definizione
La ricostruzione dell'orso preistorico
La ricostruzione dell'orso preistorico
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Lo scheletro dell’ursus spelaeus, il preistorico orso delle caverne, che all’improvviso si mette in movimento e, mentre avanza, si completa con carne e pelliccia fino a mostrarsi come appariva davvero ai nostri antenati, quando se lo trovavano davanti nei boschi del monte Budellone.

La celebre copertina di Walter Molino per la Domenica del Corriere, dedicata alla scoperta della piroga del lago Lucone, che si anima sulla parete, con uno dei rematori che si volta verso il pubblico ed esibisce un sorriso smagliante. Questi, e altri ancora, i prodigi della nuova sala immersiva del Museo archeologico della Vallesabbia (Mavs), inaugurata ieri a Gavardo.

Forte impatto

La sala, ricavata da un ex deposito ristrutturato, accoglierà i visitatori all’ingresso del percorso espositivo, calandoli in una realtà virtuale costruita su immagini, suoni, voci e animazioni, con un forte impatto emozionale e scenico.

A dar vita al progetto, gli operatori di Centrica, società fiorentina specializzata in contenuti digitali per la cultura, che si è avvalsa di un finanziamento ottenuto attraverso il bando InnovaCultura, promosso da Regione Lombardia, Unioncamere e Fondazione Cariplo.

L’esperienza immersiva è stata resa possibile grazie all’installazione di tre proiettori, una regia computerizzata, software per la multiproiezione e impianti audio direzionali, che lavorano in sinergia per creare una narrazione coinvolgente. La storia del museo è sintetizzata in brevi scene che celebrano le scoperte più significative avvenute durante la lunga attività dell’istituzione.

Alcune foto d’archivio sono state restaurate digitalmente e animate, arricchite da filmati storici, effetti sonori e panoramiche aeree realizzate con droni. È previsto a breve l’inserimento dei sottotitoli in inglese, per agevolare i visitatori stranieri.

La sala immersiva è solo una parte del più ampio progetto, che comprende anche la realizzazione di una piattaforma cloud interattiva, grazie alla quale il Mavs potrà rafforzare la propria offerta didattica digitale, personalizzando i contenuti a seconda del pubblico di riferimento.

Saranno dieci le storie-lezioni disponibili, racconti animati costruiti intorno a reperti scelti tra i più rappresentativi del museo, presentati con immagini ad altissima definizione e una narrazione pensata per emozionare ed educare. Una delle caratteristiche chiave del progetto è la versatilità dei contenuti, che potranno essere utilizzati anche al di fuori della piattaforma online.

Saranno strumenti utili non solo in ambito didattico, ma anche per attività di comunicazione e promozione culturale. La condivisione sui social, ad esempio, permetterà al Mavs di espandere la propria presenza digitale, raggiungendo nuovi pubblici e aumentando la partecipazione anche da parte delle giovani generazioni.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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