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Corioni: «Criticatemi pure, ma salvate il Brescia»

Le parole del proprietario: «Possibile che l’Atalanta sia sempre in A e che Brescia non riesca a vivere un sogno di grande calcio?»
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«So che quando parlo mi tiro addosso le critiche di tutti, ma ormai non mi importa più. Mi critichino pure, l’unica cosa che mi importa davvero è che salvino la squadra. Mi importa che a Brescia non muoia quel sogno di calcio che ci ha mosso venticinque anni fa».
 
Parla Gino Corioni, il proprietario del Brescia calcio ed ex presidente, che ieri ha voluto incontrare i giocatori al San Filippo, esortandoli a non arrendersi ed a lottare sul campo.
 
Ecco un’estratto dall’intervista che si può trovare sul Giornale di Brescia in edicola oggi, giovedì 8 gennaio (qui si può scaricare la versione digitale)
 
LA SITUAZIONE ECONOMICA
«In verità la situazione di oggi non è così peggiore rispetto a quanto già accaduto in passato. Ci sono stati momenti in cui eravamo sotto anche di 50 milioni. Oggi, tenendo conto anche dei crediti nei confronti della Lega Calcio, il debito dovrebbe aggirarsi attorno ai 12 o 13 milioni. È cambiato il fatto che oggi stare in serie B penalizza economicamente e se non riesci a salire i tuoi bilanci non quadrano più».
 
LA TRATTATIVA CON SAGRAMOLA
Affinché il piano-Sagramola si possa concretizzare bisogna raccogliere ancora un paio di milioni. Ma i miei amici imprenditori mi hanno deluso. È mai possibile che una città come la nostra non veda quattro o cinque imprenditori che si mettono assieme per raccogliere una cifra simile? È mai possibile che l’Atalanta sia sempre in A e che da noi invece non si trovino mai le risorse per far vivere un sogno di calcio che la città si merita?».

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