Union Brescia, in serie C Aimo Diana è una macchina da punti

In molti sostengono che quando vesti la maglia del Brescia, questa alla fine ti resti addosso. Esattamente come quegli amori che «fanno dei giri immensi e poi ritornano». A maggior ragione vale per chi è bresciano e in biancazzurro è cresciuto. E allora per il nuovo progetto di Giuseppe Pasini non poteva esserci coppia migliore di quella formata da Aimo Diana ed Emanuele Filippini. Toccherà infatti a loro condurre l’Union ad un torneo di vertice nel girone A di serie C.
Buona la prima
La Coppa Italia è stata un buon antipasto: 2-1 alle Dolomiti Bellunesi (avversaria anche in campionato) e prossimo step sul campo del Carpi. Da stasera però contro l’Arzignano si inizia a fare sul serio: in palio ci sono i tre punti, parte il lungo cammino che porterà solo una squadra alla promozione diretta in B. Un percorso tortuoso, non facile, ma che Diana conosce bene per averlo affrontato già negli anni scorsi. A volte con poca fortuna, altre invece con finale in gloria.
I precedenti
Valga per tutti l’esempio con la Reggiana, in cui tra mille exploit emerge in particolare un numero: 167, ovvero i punti conquistati in due stagioni. E se nel 2021/2022 manca la promozione diretta in B perché nel Modena all’ultima giornata il gol decisivo lo segna il portiere, nel 2022/2023 il salto di categoria è strameritato. Quello che vorrebbe centrare anche con l’Union Brescia, perché lui per primo sa che avrebbe un sapore speciale.
Principi
D’altronde in questi giorni non ha mai nascosto la sua emozione di essere al Rigamonti in qualità di allenatore della squadra della sua città, sta trasmettendo in ogni modo al gruppo la responsabilità di difendere certi colori, di giocare come accaduto domenica scorsa davanti ad una curva stracolma che per 90 minuti ti sostiene. Il modulo al momento preferito è il 3-5-2, con una difesa che sappia essere una sicurezza ed esterni non solo di gamba, ma anche di qualità. Ma modulo a parte, il desiderio di Diana è quello di veder la squadra giocare a calcio, tenere il controllo della situazione, possibilmente far divertire quel pubblico che sente un po’ «suo».
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